Il dibattito sul test di ingresso per Medicina, e in particolare sulla questione del numero chiuso, non è mai stato così acceso. "Finalmente, possiamo dire addio a un sistema di selezione che bloccava sul nascere talenti e vocazioni," ha commentato entusiasta il governatore del Veneto Luca Zaia. “In un momento in cui mancano 50.000 medici in Italia, non possiamo permetterci di scoraggiare migliaia di giovani volenterosi con un quiz”
Con questo articolo, andremo a fare chiarezza sulla situazione e spiegare cosa succederà al test di medicina 2025.
Al momento non ci sono certezze ma solo possibili scenari, i seguenti:
Entrerà in vigore la riforma prevista dal governo;
Il test di medicina 2025 sarà uguale a quello precedente;
Il test di medicina 2025 sarà simile a quello del 2024 ma senza banca dati (la quale ha sollevato molti dubbi in merito agli elevati punteggi), in una data unica o in due date.
I lavori per modificare le modalità di ammissione a medicina nel 2025 sono iniziati da diversi mesi e proseguono, seppur lentamente.
Al momento, il documento approvato dal senato prevede:
L’iscrizione libera al primo semestre dei corsi di laurea in medicina e chirurgia, odontoiatria e veterinaria;
Nel primo semestre gli studenti seguiranno lezioni focalizzate sulle “materie d’indirizzo”: biologia, anatomia, chimica e fisica medica;
Che l’ammissione al secondo semestre sia subordinata al conseguimento di tutti i CFU (Crediti formativi universitari) stabiliti per gli esami valutativi e per la seguente collocazione in graduatoria nazionale;
Nel caso di mancata ammissione al secondo semestre, i CFU conseguiti devono essere riconosciuti ai fini del proseguimento in un diverso corso di studi tra quelli indicati come seconda scelta rispetto a medicina, odontoiatria e veterinaria.
Quando entrerà in vigore la riforma? Entro il 2025 o nel 2026, nel caso non ci sia tempo sufficiente per attuarla.
Quando la facoltà di medicina sarà a numero aperto? Mi dispiace per chi di voi abbia ancora questo sogno, sebbene non ci sarà un TOLC o test vero e proprio, il numero chiuso rimane.
Inoltre, sempre nel documento del Senato si legge che bisogna rendere sostenibile il numero di iscrizioni al secondo semestre in coerenza con il fabbisogno di professionisti determinato dal Sistema Sanitario Nazionale, ovvero la regolazione degli accessi ai corsi di laurea in ambito sanitario in base alle esigenze di personale qualificate, identificate dal Sistema Sanitario Nazionale. Questo significa che il numero di studenti ammessi a frequentare i corsi di formazione sanitaria deve rispecchiare il reale bisogno di professionisti sul territorio. La conferma dell'accesso programmato implica che l’ammissione ai corsi è regolata da un numero limitato di posti, in linea con tale fabbisogno, per evitare sovraffollamento e garantire una formazione di qualità.
Alessio Prischi, 5 E
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