Il 4 febbraio 2022 cominceranno ufficialmente le Olimpiadi invernali a Beijing. Molte sono state le polemiche dovute alla situazione sanitaria, soprattutto a causa della nuova variante Omicron; tuttavia le competizioni si terranno ugualmente, sempre nel rispetto delle norme anti-contagio. Questa notizia è stata un vero e proprio raggio di sole per tutti quegli atleti che fanno sacrifici e si impegnano per arrivare fino ai giochi olimpici.
“Le Olimpiadi sono speciali".
“Danno ragione al nostro viaggio".
“Voglio cercare di fare nel mio meglio nella competizione e non avere rimpianti”.
“Voglio solo pattinare di nuovo davanti al pubblico olimpico".
Questi alcuni dei commenti a caldo degli atleti alla notizia della conferma delle Olimpiadi invernali.
Ma gli olimpionici non sono gli unici che scalpitano per questo evento: milioni di fan in tutto il mondo sono in trepida attesa per vedere i loro campioni contendersi la medaglia d'oro.
Ben 91 paesi gareggeranno in 15 discipline sportive, con 2900 atleti partecipanti. Tra questi, 118 compongono la squadra italiana. Si spera che il successo ottenuto dagli azzurri a Tokyo si ripeta anche a Beijing: quest'anno avremo molte stelle promettenti a competere sotto la bandiera dell'Italia, in primis nello sci dove ci distinguiamo grazie a campioni e campionesse quali Federica Brignone, Sofia Goggia (che gareggerà nonostante una lesione riportata al menisco), Luca De Aliprandini, Dominik Paris.
Ma questo non è tutto: l'Italia fa sentire la sua voce anche in sport come il pattinaggio dove Daniel Grassl con un punteggio di 274.48 si è guadagnato la medaglia d'argento nella gara maschile degli Europei, riuscendo a tenere i nervi saldi nonostante la pressione ed eseguendo un programma davvero commovente.
E qui bisogna specificare che non è facile arrivare a risultati così importanti in questo sport, soprattutto per l'alta competizione che lo caratterizza. Ovviamente, tutti vogliono vincere le Olimpiadi, ma nel pattinaggio in particolare troviamo una competitività tale che non è raro trovare pattinatori che gareggiano sotto nazioni diverse dalla loro pur di arrivare in finale. E anche per chi è arrivato ai livelli più alti, la pressione e l'ansia sono devastanti al solo pensiero di dover competere contro dei colossi come Yuma Kagiyama, Shoma Uno, Nathan Chen e Yuzuru Hanyu.
Ma l’agonismo non ha solo lati negativi: anzi, spesso è la chiave che porta a migliorarsi e a raggiungere obiettivi sempre migliori, nella speranza di arrivare ai massimi livelli. Ne abbiamo un esempio con Yuzuru Hanyu e Nathan Chen, già citati in precedenza. Yuzuru, dopo aver vinto le Olimpiadi nel 2018, pensava di ritirarsi e sicuramente l'avrebbe fatto se non fosse stato per Nathan.“Mi ha costretto ad affrontare molti ostacoli e a tenermi motivato. Senza di lui avrei potuto pensare di aver raggiunto i miei limiti e di smettere- ha dichiarato in un'intervista -potrei essere andato in pensione se non ci fosse stato lui".
A questo punto il giornalista ha concluso l'intervista con un “grazie, Nathan Chen!”, e grazie davvero! Molti aspettano di vedere Yuzuru Hanyu gareggiare in queste Olimpiadi per vincere la terza medaglia d'oro di fila e diventare il primo uomo nel pattinaggio artistico a compiere un'impresa del genere dopo 94 anni! Ma ciò che colpisce di più di questo ragazzo è la sua scioccante storia.
Era il marzo del 2011 e Yuzuru Hanyu si stava allenando sulla pista di pattinaggio della sua città natale, in Sendai, quando l'edificio cominciò a tremare e il ghiaccio si ruppe. Con i suoi pattini ancora ai piedi, il sedicenne fuggì dalla pista che crollava. Un devastante terremoto aveva colpito le coste del Giappone e aveva provocato un grande tsunami. Più di 15000 persone vennero uccise e almeno 6000 furono gravemente ferite. La famiglia di Yuzuru dovette stare in un centro di evacuazione per tre giorni e la pista della città rimase chiusa per mesi. Ma questo non bastò a fermarlo: incoraggiato dal campione Shizuka Arakawa, Hanyu continuò a pattinare e vinse la medaglia d'oro nel 2014, diventando il primo atleta della sua nazione ad arrivare al primo posto nel pattinaggio di figura. E riuscì anche a difendere il titolo quattro anni dopo. Yuzuru ha dedicato molto del suo tempo e denaro per potenziare l'azione dei soccorsi in caso di calamità; al galà di chiusura delle Olimpiadi del 2018, infine, ha eseguito una performance davvero commovente dedicata alle vittime di quel terremoto che aveva devastato la sua città.
Sensibilità, tecnica, capacità di emozionare, di dare tutto se stesso quando pattina; Yuzuru è tutto questo e molto di più e siamo impazienti di vederlo competere a Beijing.
Febbraio ci regalerà grandi emozioni e ancora una volta vedremo atleti straordinari di nazionalità diverse contendersi il primo posto. E noi, ancora una volta, faremo il tifo per loro.
Elisa Simonucci 3H
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