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Le passioni per il calcio e le disavventure del Perugia

Intervista al noto giornalista sportivo, Fortunato Vinci

Per questo primo numero del nostro giornale scolastico abbiamo avuto l’occasione di ascoltare l’opinione di un giornalista abbastanza noto in Umbria per la sua lunga carriera legata alla nostra squadra di calcio, nonostante lui non sia umbro. Inoltre abbiamo anche potuto chiedere la sua opinione sulle speranze che  noi sostenitori della squadra nutriamo per questa stagione e sull'importanza di noi tifosi per la squadra.

Perché il gioco del calcio contagia ed entusiasma le folle?

“Intanto perché giocare a calcio è bello e divertente. L’emozione che si prova quando si segna un gol è difficile da descrivere. Da ragazzi, un po’ tutti hanno dato qualche calcio al pallone. Perché prima che lo smartphone diventasse l’assiduo e (troppo) coinvolgente compagno di viaggio quotidiano di tutti gli adolescenti, c’era, immancabile, la partita di calcio, per divertirsi e socializzare. E molti di quelli che hanno giocato, diventati adulti,  mantengono interesse per questo gioco scegliendo una squadra per cui tifare. In genere si fa il tifo per la squadra della propria città, se però è un paesino, si sceglie la squadra della provincia o della regione.  Ma ci sono molti che vengono attratti dalle squadre più forti, per lo spettacolo, per le vittorie, per le emozioni, a prescindere dal luogo di nascita, altrimenti non si spiegherebbero i tifosi della Juventus, dell’Inter, del Milan, residenti in Umbria, in Calabria o in Sicilia”

A proposito di tifo, noi che sosteniamo il Perugia abbiamo qualche speranza di vedere i grifoni in serie A?

“La nuova proprietà sembra avere molte ambizioni, almeno così ha detto il nuovo presidente Javier Faroni, però mi pare ci sia ancora molta strada da fare. Sia dal punto di vista societario che da quello tecnico-sportivo. La squadra, per ora, naviga in una zona anonima, nel centro classifica, e per avere qualche chance di promozione in serie B dovrebbe vincere la Coppa Italia, cosa che consentirebbe ai grifoni di partecipare ai play-off, saltando i turni di qualificazione, direttamente dalla fase nazionale. Pensando al passato, e a tutto quello che è riuscito a fare il Perugia negli anni scorsi, la serie C va stretta a questa città, quindi un salto di categoria (almeno in serie B) ce lo aspettiamo prima possibile” 

Che cosa manca, allora, per questo salto di categoria?

“Nonostante una partenza pressoché disastrosa, i giocatori non mi sembrano inferiori a quelli delle altre squadre, c’è, però, da aggiungere che l’organico è incompleto, non per il numero, ma perché per qualche ruolo non ci sono giocatori adeguati. Questo limite potrebbe essere superato con qualche acquisto mirato durante il calciomercato di gennaio. Intanto il Perugia, con l’arrivo di Lamberto Zauli, che, com’è noto, ha sostituito l’ex tecnico Alessandro Formisano, sta migliorando nel rendimento e i tifosi sperano in qualche altro successo (finora solo 3 vittorie) per migliorare la posizione in classifica”.


                                                                                                                 Francesco Filippone 1°G


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