Il nuovo anno è arrivato da poco, e tra il freddo della stagione invernale e una pandemia che non ci dà tregua lo sport ci distrae e viene in aiuto, specialmente il mondo del tennis. Infatti il 10 gennaio è iniziato l’Australian Open, il primo dei quattro tornei annuali di tennis del Grande Slam, che si tiene ogni anno a Melbourne in Australia durante la terza e la quarta settimana di gennaio. Tra partite emozionanti e gioie incontenibili, come per esempio il tennista italiano Matteo Berrettini, che è riuscito ad arrivare per la prima volta nella sua carriera in semifinale, dove dovrà battere il fuoriclasse spagnolo Rafael Nadal, per aggiudicarsi un posto nella finalissima. Le polemiche però non sono di certo mancate , specialmente se il loro protagonista è il tennista numero 1 al mondo Novak Đoković. Đoković oltre ad essere in prima posizione nel ranking ATP, nel 2019 entra nella storia come l'uomo con più titoli dell'Australian Open (7), superando Roger Federer e Roy Emerson, record poi infranto nuovamente dal campione serbo, vincendo anche le edizioni 2020 e 2021 e portando così il suo bottino personale a quota 9 titoli. Il fuoriclasse serbo si presenta a Melbourne il 5 gennaio, caccia del suo 10° titolo, peccato però che Nole non avesse previsto le ferree leggi australiane e il primo ministro Scott Morrison.
Prima di continuare a parlare della vicenda che ha diviso in due il mondo, dobbiamo fare una premessa, tornando al 19 novembre 2021 quando, confermando una norma emessa dal governo dello stato di Victoria a fine ottobre, il direttore del torneo Craig Tiley afferma che tutti i giocatori che parteciperanno agli Australian Open 2022 dovranno essere vaccinati contro il COVID-19. Il campione serbo, oltre a non essere un sostenitore del vaccino, i mesi prima della partenza per l’Australia è stato a contatto con diversi giocatori della sua stella rossa, impegnata in un match di eurolega(basket) contro il Barcellona, giocatori che in seguito sono risultati positivi, infatti pochi giorni dopo anche il tennista si è ammalato. Anche se ciò non è di dominio pubblico, almeno fino a quando non è stato rivelato dai documenti del tribunale a gennaio, sapendo di essere risultato positivo, Djokovic realizza un'intervista e un servizio fotografico per il quotidiano francese L'Equipe, che gli conferisce il premio di Champion of Champions 2021. Ha riconosciuto settimane dopo: "Non volevo deludere il giornalista, ripensandoci, questo è stato un errore di giudizio". Secondo documenti del tribunale, giorni dopo Nole si negativizza, dopo vari passaggi tra la sua casa in Spagna e la Serbia, il 4 gennaio Djokovic posta su Instagram una foto della partenza per l’Australia dove dice che ha ottenuto un permesso di esenzione per comprovati motivi medici. Il 6 gennaio, dopo essere stato trattenuto per circa otto ore all'arrivo, a Djokovic viene negato l'ingresso nel Paese e il suo visto viene cancellato. Viene mandato al Park Hotel, albergo in cui risiedono rifugiati politici e richiedenti asilo, dove rimane per quattro notti; l'Australian Border Force afferma che Djokovic non ha soddisfatto i requisiti di ingresso. Il primo ministro australiano Scott Morrison twitta: "Le regole sono regole, soprattutto quando si tratta dei nostri confini". I legali del serbo presentano appello e in un primo momento lo vincono, difatti Djokovic viene rilasciato dalle autorità ed è pronto per allenarsi e partecipare al torneo, scatenando la gioia dei suoi sostenitori e la rabbia sia degli altri tennisti, che accusarono la federazione di favoritismo, che delle autorità locali, primo tra tutti il ministro dell'Immigrazione Alex Hawke. Anche molti giornalisti e attivisti gridarono allo scandalo dato che molti immigrati e rifugiati politici, che aspettavano il visto anche da molti anni, furono completamente dimenticati a causa di questo fenomeno mediatico. Dobbiamo aspettare il 16 gennaio quando il visto, e il conseguente appello dei legali del serbo vennero ufficialmente cancellati all’unanimità dalla corte federale, con la successiva espulsione del tennista serbo. Djokovic anche se deluso dalla decisione finale della corte, decise comunque di collaborare con le autorità, scusandosi in seguito con il mondo per aver spostato l’attenzione dei tifosi dal torneo a sé. Questa telenovela finisce ufficialmente il 16 gennaio alle 12:30 italiane (22:30 in Australia), quando il serbo decolla con un jet in direzione Dubai. Oltre ad aver creato un fenomeno mediatico immenso, ha diviso il mondo sia tra le persone comuni, che tra i grandi campioni del passato come Adriano Panatta, contrario all’atteggiamento di Novak e Zlatan Ibrahimovic, che ha preso le difese del tennista. Abbiamo il timore che questi siparietti possano ancora ripetersi con Djokovic dato che per tutti i tornei del grande slam serve il vaccino per il COVID-19; staremo a vedere. E voi cari Alessini cosa ne pensate di tutto questo? Scrivetecelo nella pagina Instagram della Siringa.
Appuntamento al prossimo numero, per continuare a coltivare la nostra passione per lo sport.
Andrea Paneni 5A
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