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DONNE E PANDEMIA, LE GRANDI DIMENTICATE



È un dato di fatto come oggi, ragionando di pandemia e Coronavirus, quel virus che ha preso le nostre vite manovrandole come marionette nelle sue mani, sentiamo sempre più parlare, discutere, citare, grandi virologi, eccellenti biologhi, stupefacenti scienziati. Ma le donne? Dove è finita questa larga e senza dubbio indispensabile fetta della nostra popolazione che sembra aver oggi perso importanza in ambito lavorativo pur avendo compiuto enormi scoperte in campo scientifico?

È questa la domanda che il “WiNEu” si pone tra le prime righe del suo articolo uscito recentemente, visto che le donne che hanno fatto la storia tra virus e batteri vengono definite quasi come personaggi evanescenti, fiabeschi, con i loro nomi che appaiono sulle pagine dei giornali e dei media giusto il tempo di un caffè, e destinati poi all’oblio.

Eppure non è così: il ruolo che le donne hanno ricoperto non è affatto fiabesco ed evanescente, ma piuttosto concreto e reale.

Purtroppo, la pandemia ha visto come ulteriore vittima l’uguaglianza di genere, e ha amplificato le disuguaglianze sociali ed economiche, invertendo i progressi sulla parità.

Quello che intendo dire è che, secondo i dati del Parlamento Europeo, dei 49 milioni di persone impiegate nel settore sanitario, uno dei più esposti al virus, ben il 76% di esse sono donne e sono proprio loro ad aver contribuito in modo eccellente e perspicace allo sviluppo dei vaccini.

Un esempio eclatante ne è la scienziata Katalio Kaxika, che per prima ha sviluppato la tecnologia alla base dei vaccini di maggior successo, quelli a mRNA e che ora è vicepresidente di Bianteshn; un’altra è Michelle Lynn All, che ha messo a punto un algoritmo decisivo per costruire il vaccino di Moderna; e ancora Sarah Gilbert, dello Jenner

Institute, che ha sviluppato il vaccino Astrazeneca; e Chen Wei, la generalessa cinese che ha sperimentato il vaccino Cansina.

Ci sono poi June Raive, dell’ Agenzia per la regolamentazione dei medicinali e dei prodotti sanitari, che ha dato il via libera alla distribuzione del vaccino Pfizer, Heba Wali, direttrice di Vassera, la società egiziana che sta sperimentando i vaccini cinesi e si potrebbe andare avanti all’infinito.

Si tratta di donne brillanti, ambiziose, desiderose di dare un senso alla loro vita salvando quella di miliardi di bambini, adulti, anziani...

Sono donne dal carattere forte, rimaste in corsia nonostante le avversità, nonostante magari avessero a casa famiglie da proteggere e di cui prendersi cura.

Non si sono arrese di fronte al primo tentativo fallito, ma sono andate avanti provando e riprovando fino a trovare la formula giusta, l’algoritmo perfetto, la combinazione efficace.

Sono donne che hanno sfondato quel “soffitto di cristallo” che ostacola ancora la parità di genere, mostrando con quanta forza e con quanta determinazione sono state forgiate e intelligenza e forza d’animo da vendere.

E allora la domanda è: non sarebbe giusto che più pagine di giornale, più programmi in tv, più articoli in Internet parlassero di loro? Anche perché, se solo avessero più spazio, se solo il sottile soffitto di cristallo della parità di genere venisse mandato in frantumi più spesso, si potrebbero sicuramente raggiungere risultati eccellenti. Per tutti.

Allora donne, imponetevi e lottate, lottate per ciò che volete ottenere e per mantenere quello che avete ottenuto, lottate per i vostri diritti e per le vostre ricompense, lottate perché i vostri nomi appaiano sui giornali non più per il breve tempo di un caffè e nemmeno per quello, solo un po’ più lungo di un tè…


Anastasia Vecchini 4ºD



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