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FIST BUMP: UNO DEI TANTI SALUTI AI TEMPI DEL "COVID-19"


Prima della pandemia, eravamo abituati alla classica stretta di mano; professionale, veloce, fisicamente facile da fare, ma non igienica. Nonostante le affermazioni continue degli scienziati sulla insalubrità della stretta di mano, solo una pandemia globale è riuscita a sostituirla.

Oggi infatti viene rimpiazzata da altri gesti, ritenuti più conformi alle norme anti Covid. Il “gomito a gomito o la mano sul cuore o ancora il “fist bump”, il pugnetto dato a un’altra persona, sulle nocche.

Quest’ultimo viene utilizzato soprattutto negli eventi sportivi, come forma di celebrazione tra compagni di squadra e di rispetto per i giocatori avversari, alla fine di una partita.

È abbastanza certoche, a rendere famoso questo gesto, fu il cestista degli anni Settanta Fred Carter. Proprio lui, nel 1970, alla sua prima stagione in NBA, prima di scendere in campo con i Baltimore Bullets, per caricare i suoi compagni di squadra, porse loro il suo pugno e essi contraccambiarono battendolo.



Ma il fist bump non è diffuso solo nel mondo del basket, viene utilizzato anche da alte cariche politiche, come l’ex Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Era il 2008, quando Carter vide alla tv l’allora presidente battere il pugno con sua moglie Michelle, e subito sorrise. Secondo l’infettivologo Mark Cameron, della Case Western Reserve University di Cleveland, passata la pandemia abbandoneremo tutti i saluti alternativi per tornare come prima. Anche perché il “fist bump”, anche se riduce il contatto, non lo elimina del tutto, ma sicuramente la quantità di batteri che si scambiano con la stretta di mano è maggiore rispetto a quella che avviene tramite un pugnetto.


Laura Valoriani

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