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I BRONZI DI SAN CASCIANO


L’8 Ottobre sono state ritrovate in Toscana 24 statue di bronzo etrusche, risultato di un lungo scavo iniziato nel 2019 dall’archeologo Jacopo Bolli, docente dell’Università per stranieri di Siena, a San Casciano dei Bagni, nel Santuario romano scoperto nel 2021.

Il Santuario, con vasche fontane terrazze e altari si fa datare fino al III secolo a.C. e rimase attivo fino al V secolo d.C. in epoca cristiana quando fu chiuso ma non distrutto, le statue di divinità affidate all’acqua delle vasche. Anche per questo gli archeologi, una volta tolto lo strato di fango e acqua, si sono ritrovati davanti una collezione di statue antiche perfettamente conservate e di cui si può ricostruire accuratamente il contesto. Le sculture erano posizionate sul bordo delle vasche, sopra dei blocchi in travertino. Durante i rituali queste venivano tolte dai piedistalli e immerse nelle acque calde, come atti votivi. Il ritrovamento delle statue sul fondo delle vasche perciò non deve essere interpretato come scarico e abbandono delle opere ma come disposizione rituale in preghiera con la divinità, mediata dall’acqua.

I bronzi raffigurano Igea, la dea della salute, Apollo e altre divinità, fanciulli, matrone e imperatori realizzati 2300 anni fa da artigiani locali, tra il II e I secolo a.C. Queste magnifiche sculture bronzee arrivano da grandi famiglie terriere, signorotti locali e addirittura imperatori: tutti esponenti delle élite etrusche e poi romane.

Il ritrovamento storico di importanza primaria è però la compresenza di manufatti etruschi e latini che dimostra come le due civiltà si riuniscano in questo solenne luogo di preghiera: scorre il tempo, cambia la lingua, il nome delle divinità, ma i rituali rimangono sempre gli stessi. Le statue sono ex voto di divinità alle quali si chiedeva l’intercessione, ma anche organi e parti del corpo per le quali si pregava l’intervento divino. Sono presenti anche iscrizioni che riportano i nomi delle famiglie etrusche e romane, e la frase latina “aquae calidae”, le acque termali di San Casciano che erano note sin dall’antichità e di cui si riconoscevano le proprietà curative. È incredibile come in un tempo di lotta e conflitti tra la civiltà Etrusca e quella Romana, in questo luogo di pace fossero ancora possibili convivenza e armonia.

Il tesoro ritrovato nello scavo di Bagno Grande sarà esposto in un museo nuovo di zecca in un edificio cinquecentesco nel centro storico di San Casciano.


Niccolò Cossu 4°G


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