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I PROTETTORI DELLA MEMORIA


La regione Umbria conta ben quindici Giusti tra le Nazioni, uomini e donne che nascosero famiglie intere ebree dall’arresto e dalla deportazione. Un atto di omertà collettiva quello attuato dai cittadini umbri, un pericolo e una responsabilità che gravano sulla loro stessa vita. La domanda sorge spontanea: perché? La prima motivazione che subito verrebbe in mente è quella di non voler permettere un atto così disumano come è stata la Shoah. A livello morale questa sembra la più plausibile delle opzioni, ma correre un rischio così grande per degli sconosciuti, ne valeva veramente la pena? Il concetto di Giusto supera tutte le regole razionali, è impossibile immaginare di avere un pensiero lucido in un periodo storico come il Fascismo in cui il pensiero stesso è influenzato dalla legge. L’impulsività e la meticolosa attenzione alla strategia di queste azioni le rende ancora più straordinarie e degne di nota ed è anche grazie alla testimonianza dei Salvati che possiamo ricordare e riflettere su quello che è successo. La società odierna si vanta di un dubbio iperbolico per i fatti che si trova sotto al naso e nega la più chiara delle evidenze. La stessa società, però, crede alle fake news. Per evitare che l’Olocausto diventi una fake news, come molti negazionisti convinti affermano, e fermare lo scempio di chi inneggia a quegli anni dove non era presente, burlandosi del dolore di milioni di persone: per questo serve la memoria. Ascoltando le testimonianze di sopravvissuti come Piero Terracina, purtroppo recentemente scomparso, Sami Modiano o la senatrice Segre, ci si rende conto del dolore nelle loro parole, ci si accorge di quanto la memoria a volte sia un peso da portare. Attraverso le loro voci strozzate, i loro pianti celati e le parole dure ci si accorge di quanto è stato. La memoria pesa, ne è un esempio lampante Primo Levi che credeva fermamente nell’importanza di raccontare ciò che è stato per non farlo scomparire ma che è stato schiacciato dai ricordi dell’orrore. Ricordare è un dovere. Viviamo in un paese democratico, millantiamo la Costituzione quando ci pare e piace, senza fondamento. Per difendere la democrazia, che tanto ci piace inneggiare, si potrebbe iniziare dal dare il giusto peso alle cose e ai fatti storici, che sono il fondamento del nostro Paese.I Giusti erano persone normalissime, cittadini italiani che hanno ritenuto opportuno lottare per la libertà di tutti, nessuno escluso. Non c’è nessun pregiudizio culturale o religioso che tenga, tanto che i Giusti Umbri erano guidati in primis dalla curia. Non è un’opinione ne tantomeno una scelta: ricordare, testimoniare e divulgare è un dovere in quanto cittadini Italiani.

S.C.

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