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Il carcere

Calolziocorte,  via Di Vittorio,  la stazione e ancora Baby Gang. 

Non sono passate inosservate agli occhi più attenti le immagini andate in onda nella serata di martedì 7 novembre 2023 durante la trasmissione de “Le Iene”, su Italia 1: raccontavano il ritorno in città, dopo oltre un anno,  del noto trapper di ventidue anni Zaccaria Mouhib, in arte Baby Gang. 

Il musicista lecchese,  condannato a Gennaio a 4 anni e 10 mesi di reclusione per rapina, è al centro di un nuovo caso.

Protagonista a Le Iene

dell’inchiesta"Dalla strada alla Lamborghini", Mouhib, finito inizialmente ai domiciliari, poi in una comunità terapeutica e infine sottoposto all'obbligo di dimora nel Comune in cui risiede con il divieto di allontanarsi da casa tra le 20 e le 9 del mattino, nei giorni scorsi si è presentato a Calolziocorte a bordo della sua Lamborghini nera in compagnia delle Iene Nicolò De Devitiis e Alessia Rafanelli. 

Nell’episodio i noti conduttori lo hanno voluto conoscere passando insieme a lui un paio di giorni nei luoghi in cui è cresciuto, incontrando anche le persone che hanno avuto un ruolo importante nella sua vita. All’interno delle case popolari di via Di Vittorio, circondato da decine di ragazzini accorsi in massa come nelle grandi occasioni, Zaccaria dice: “Qua è dove sono cresciuto. Ma questi ragazzi erano ancora piccoli quando io ero in giro. Era da tanto che non tornavo qui, oggi ci sono delle belle case popolari, ma prima non era affatto così e quando ero piccolo volevo solo andarmene”. Prima di fare ritorno nella sua comunità, Zaccaria è voluto tornare anche nella stazione ferroviaria dove ha vissuto per lungo tempo dopo essere scappato di casa a 11 anni. È la stessa stazione dove oggi ha voluto incontrare di nuovo “lo zio Antony”, una delle tante persone che  vivono all’interno dell’interscambio ferroviario, lui da oltre 42 anni, e che lo ha letteralmente cresciuto.




 Anche un altro artista, Gregory Corso, grande scrittore d’inizio Novecento, fu arrestato per piccoli furti e rinchiuso a The Tombs, una famigerata prigione di New York e, sebbene avesse solo 13 anni, fu imprigionato accanto a un assassino (adulto e pazzo, che aveva pugnalato ripetutamente sua moglie). Frequentare quest’uomo lasciò Corso traumatizzato, anche perché nessuno dei suoi familiari volle pagare i 50 dollari di cauzione. 

Più tardi, durante una bufera di neve a New York, intirizzito, Corso a  14 anni fece irruzione nell'ufficio del suo tutor per riscaldarsi e si addormentò su una scrivania. Dormí per tutto il tempo  della bufera di neve, ma fu arrestato per violazione di domicilio e incarcerato nuovamente presso il carcere “The Tombs” con altri adulti. Terrorizzato da quell’ambiente e da ciò che vi accadeva, fu mandato al reparto psichiatrico e successivamente rilasciato.

Ricapitolando: entrambi gli artisti, pur nella diversità dei loro casi, sono stati condizionati dal carcere in modo negativo, ciò fa quindi pensare che in fondo l’ambiente carcerario non sia poi cambiato così tanto.


Battaglioni Tommaso, Berti Alessandro, Pula Matteo 4°G


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