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LA MIA ODISSEA DALLE MEDIE ALLA SUCCURSALE




Se c'è una cosa che posso dire con sicurezza è che il passaggio dalle medie al liceo è stato un evento indimenticabile.

Con un tintinnio di campanella che squarcia il silenzio, un'interpretazione libera di ciò che molti chiamano “sveglia”. Comincia il giorno della mia avventurosa odissea alla succursale, dove il liceo diventa un'esperienza “abbreviata” e tutto ha un tocco di ironia.


Innanzitutto, va chiarita una cosa: la succursale è piccola. Non è come il gigantesco labirinto della sede principale, dove puoi facilmente smarrirti tra corridoi infiniti e dozzine di aule. No, qui tutto è compatto e accogliente. C’è  anche un parcheggio, che è fondamentalmente lo spazio sociale principale. Lì si aspetta  il suono della campanella come se fosse la colonna sonora di un film, pronti a iniziare una nuova giornata. 


Ora, passare dalle medie al liceo è come passare da un tranquillo fiume a una rapida impetuosa. Ma quando entri alla succursale, sembra quasi di essere passati da una rapida impetuosa a un fiume in piena. 

Il primo giorno in quella giungla di corridoi e scale è stata un'esperienza sensoriale travolgente. Era come essere catapultati in un mondo parallelo dove il tempo, lo spazio e il senso di orientamento non avevano più significato. Mi sono ritrovato a chiedere indicazioni a studenti che sembravano persi tanto quanto me, e la risposta comune era un semplice "non ne ho idea". Il segreto meglio custodito della succursale sembrava essere quello degli schemi dei percorsi.  

Passare dalle medie al liceo, inoltre, ha significato anche affrontare la temuta "maturità". Le medie sembrano un gioco da ragazzi a confronto con l'ardua sfida del liceo. Le interrogazioni sono più difficili, i compiti più lunghi e il pensiero critico è promosso a vera e propria disciplina. 

Il passaggio dalle medie al liceo è un'avventura in ogni caso, e la succursale ha il suo modo unico di renderla un po' più piccante e ironica.

In conclusione, il mio inizio alla succursale è stato un viaggio nuovo e altrettanto affascinante. Le dimensioni compatte non impediscono di affrontare sfide e avventure educative, e ciò che manca in spazio fisico è compensato da uno spirito di comunità forte e da un pizzico di umorismo.

 È un inizio che non dimenticherò  facilmente.


                           Ginevra Galmacci, 1H


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