top of page

MATTARELLA: IL RITORNO



“Il secondo è il primo degli ultimi “ diceva Enzo Ferrari.

Mattarella è ormai al suo secondo mandato e come sia andata questa ultima elezione lo abbiamo visto tutti in tv.

Oggi ci vogliamo occupare, invece, della prima elezione di Mattarella nel 2015 quando il giurista, accademico e ministro Sergio Mattarella, fu eletto al quarto scrutinio con 665 voti, poco meno dei due terzi dell’assemblea elettiva, seguito, in ordine, da Ferdinando Imposimato, candidato grillino e da Vittorio Feltri, sostenuto da Lega Nord e Fratelli d’Italia.


Ferdinando Imposimato… chi era costui? Ah, sì, non era quello convinto che gli attentati dell’undici settembre fossero stati un’operazione di terrorismo consentita dall’amministrazione Usa…e sempre lui non aveva supposto che nella morte di Aldo Moro fossero stati coinvolti i servizi segreti di mezzo mondo: la Cia, il Kgb, il Mossad? Quello che, per non farsi mancare nulla, era anche ospite fisso da Barbara Palombelli a Forum?

E invece, Vittorio Feltri ce lo ricordiamo tutti: dall’alto della sua posizione di direttore del quotidiano Libero, aveva consentito che, sulla prima pagina del suo giornale comparisse un titolo quantomeno discutibile: “ Calano fatturato e PIL ma aumentano i gay “ o l’altro: “Omosessuali alla riscossa”.


Ebbene sì, furono proprio loro le due persone che dopo Mattarella, in quel 31 gennaio 2015, presero rispettivamente 127 e 46 voti. Senza lo zampino di Renzi, uno di loro avrebbe potuto accedere alla massima carica istituzionale italiana.

Renzi, dicevamo… è giusto fare almeno un cenno al ruolo che l’ex segretario del Partito Democratico ebbe in quella situazione, ruolo niente affatto marginale.

Fu lui, infatti, a mettere sul tavolo la candidatura di Mattarella, prestigioso ex giudice costituzionale, trovando subito sul suo nome una forte convergenza da parte di quasi tutto il centro sinistra e non solo, e lui che, giocando di strategia, preferì appoggiarla soltanto al quarto scrutinio, quando non serve più l’appoggio dei due terzi dell’assemblea elettrice ma basta la maggioranza assoluta, corrispondente a 505 votanti, in maniera tale da non”bruciare” questo nominativo su cui aveva deciso di puntare anche Silvio Berlusconi.


Berlusconi… in quella situazione fece come quegli studenti che, sicuri di avere l’appoggio della classe, domandano al professore di spostare la verifica, ma poi, invece, si rendono conto di essere stati lasciati soli!

Infatti, convinto di avere l’appoggio del partito Area Popolare, assieme al quale raggiungeva la forte rappresentanza del 21 % sul totale dell'assemblea elettrice, fece votare al suo partito scheda bianca nei primi tre scrutini ma, al quarto, Area Popolare che fino a quel momento aveva seguito le indicazioni di Berlusconi, decise di cambiare rotta e votare per Mattarella, lasciando così Forza Italia e il suo leader completamente spiazzati. Risultato?

Alle successive elezioni parlamentari Forza Italia passò dai 133 parlamentari del 2015 ai 79 attuali, una perdita di circa il 40 %.

Viceversa, il Partito Democratico e Matteo Renzi ne uscirono estremamente rafforzati.


Staremo a vedere come le elezioni del Mattarella bis cambieranno gli equilibri di questo Parlamento alle prossime elezioni politiche…

E comunque, per Mattarella, niente è più adatto del famoso refrain di Frankie Hi Nrg: “Gli ultimi saranno gli ultimi se i primi sono irraggiungibili “.


Pietro Galli 4D


Comments


bottom of page