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NOBEL PER LA FISICA: FINALMENTE UNA QUOTA ROSA!


Nonostante lo stato di emergenza dovuta alla pandemia, la Fondazione Nobel non si è certo fermata e anche in quest’anno difficile ha assegnato come di consueto i premi Nobel a una decina tra scienziati e letterati.


l premio Nobel per la Fisica di quest’anno è stato assegnato a ben tre scienziati ed è stato dedicato a uno degli oggetti più misteriosi e affascinanti di tutto l’Universo, i buchi neri. Il premio è andato per metà al famoso scienziato Roger Penrose, per aver dimostrato che la formazione dei buchi neri è una prova della teoria della Relatività Generale, mentre l’altra metà è stata assegnata a pari merito a Reinhard Genzel e Andrea Ghez, per la conferma sperimentale dell’esistenza di un buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea.

Al di là dell’importanza sperimentale di questa scoperta, l’assegnazione del Nobel per la Fisica di quest’anno è di particolare importanza perché tra i premiati vediamo figurare una donna, evento più unico che raro se si pensa che dal 1901 a oggi sono soltanto quattro le donne che sono state insignite di questo prestigioso premio.


Nata nel 1965, Andrea Ghez si è interessata sin da piccola alla scienza e in particolare alla fisica, inseguendo il sogno di diventare astronauta e dopo aver conseguito una laurea e un dottorato di ricerca proprio in fisica, si è subito dedicata allo Spazio che sin da piccola la aveva tanto affascinata. Appena laureata ha subito iniziato uno studio basato sui dati sperimentali che provenivano dagli osservatori Keck, studio in cui nessuno credeva e che nessuno voleva condurre. Tuttavia, è proprio questo studio che le è recentemente valso l’assegnazione del più alto riconoscimento in campo fisico.


Andrea Ghez è dunque una donna brillante, ostinata, curiosa. Una donna che si è impegnata con anima e corpo per inseguire un sogno e che ha saputo fronteggiare con successo le difficoltà che ha riscontrato nella sua vita e carriera, riuscendo ad affermarsi in un contesto che purtroppo è ancora oggi maschilista. È la prova vivente che l’impegno, il talento e la forza di volontà uniti possono abbattere qualsiasi barriera, persino quelle di genere.


Speriamo dunque che la sua storia possa essere d’esempio e di insegnamento per tante ragazze che, seppur affascinate dal mondo delle Scienze, possono essere talvolta frenate dalla paura di ritrovarsi in un ambiente troppo pieno di pregiudizi, rinunciando ai loro sogni. Come ci ricorda infatti proprio Andrea Ghez “La fisica è uno studio che può regalare così tante soddisfazioni e se si è appassionati di scienza, c’è veramente molto da fare”.

C. B.

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