Nella settimana tra il 21 e il 27 marzo, la prima della primavera, si celebra la giornata contro ogni forma di razzismo. A questo proposito, ho voglia di raccontarvi un aneddoto vero a cui ho assistito pochissimo tempo fa nel mio giardino. Accanto alla mia casa è arrivata una famiglia originaria del Nord Africa con due bambini sveglissimi: una bimba di 4 anni e un fratellino più grande che la porta orgogliosamente a spasso, di circa 8 anni . I due bambini non sono nati in Italia ma parlano abbastanza bene l'italiano e capiscono tutto ciò che si dice: in poco tempo si sono fatti amici del vicinato conquistando tutti con i loro sorrisi e hanno attirato l'attenzione di mio suocero, che ha un cuore d'oro e solidi pregiudizi razzisti. Mio suocero ha dunque adottato per così dire " quei poveri" bimbi e ha passato una settimana a sistemare le vecchie biciclette dei miei figli per regalargliele. Quando sono venuti a prenderle, mio suocero tutto orgoglioso ha fatto vedere il giardino ai bambini spiegando loro che certamente non avevano mai visto fuori dall'Italia fiori così belli, poi ha offerto una merendina, lodando le squisitezze italiane e insinuando che certamente i bambini non avevano mai mangiato una cosa così buona; infine li ha portati a vedere la voliera con i pappagallini, orgoglio di mia suocera. Anche in questo caso, tutto gongolante e soddisfatto dello stupore e della meraviglia dei bambini, ha detto al più grande: "tu certo non li hai visti mai,eh, uccelli così belli!" Il bambino si è voltato con un grande sorriso, ha fatto di no con la testa e ha detto:" No... noi abbiamo le aquile." Ha proprio detto così, semplicemente, lasciando tutti di stucco! Rido ancora all'espressione sbalordita di mio suocero, e ogni volta che vedo persone convinte della propria superiorità vorrei presentargli quel piccolo Principe che ricordava le aquile del suo paese ma accettava con gratitudine e meraviglia le piccole bellezze della terra adottiva.
La Sirilla
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