Recenti ricerche condotte all’Università di Houston (Texas, USA) hanno permesso di osservare da vicino il processo che regola la solidificazione dell’acqua e di studiare la temperatura con la quale tale passaggio di stato si verifica. È così che è stata effettuata una nuova, incredibile scoperta.
A capo del gruppo di ricerca c’è Hadi Ghasemi, professore di ingegneria meccanica e noto ricercatore dell’università.
Durante l’esperimento è stato scoperto che particelle di acqua, grandi non più di qualche nanometro (10-9 mm), possono mantenersi liquide fino a -44°C, se a contatto con una superficie morbida, come gel o lipidi.
Fino a oggi, le osservazioni effettuate permettevano di affermare che le particelle d’acqua solidificano ad una temperatura compresa tra 0 e -38 °C. Tale intervallo era ritenuto valido e preso come riferimento da tutta la comunità scientifica. Grazie a questa nuova scoperta, l’intervallo ha raggiunto un’oscillazione maggiore e lascia spazio a nuove possibili scoperte e future teorie.
Lo studio è stato pubblicato il 30 novembre 2021 su “Nature”, una delle più antiche e importanti riviste scientifiche a livello mondiale.
Si può affermare che la scoperta sia avvenuta in modo del tutto casuale. Il professor Ghasemi voleva osservare il processo di cristallizzazione dell’acqua, ancora non compreso a fondo e, perciò, oggetto di molti studi. Per realizzare tale osservazione è stato necessario prendere particelle di acqua grandi appena 2 nanometri di diametro, misura che ha permesso di effettuare la migliore osservazione di particelle d’acqua fino ad ora. Quindi il processo di solidificazione è stato esaminato con il liquido a contatto con diverse superfici e ciò ha portato a verificare la presenza di particelle liquide ad una temperatura mai raggiunta prima.
La scoperta potrebbe rivoluzionare numerose ricerche scientifiche ed essere il punto di partenza per nuove tecnologie importantissime. L’acqua, infatti, è l’elemento fondamentale per la vita e gioca un ruolo fondamentale nella sopravvivenza delle cellule e di tutti gli organismi viventi. Inoltre, le nuove conoscenze troveranno applicazione anche in tutti quegli strumenti che operano in ambienti estremi, esposti al freddo, come le turbine di velivoli.
Questo è, dunque, un altro passo in avanti nella conoscenza del mondo che ci circonda e un punto di partenza per tante altre scoperte.
Sofia Piergentili 2°H
Comments