Pensando al Natale, le prime cose che vengono in mente sono lo spirito di gioia, spensieratezza e la sicurezza di sentirsi in famiglia;, ma cosa succederebbe se allargassimo i nostri orizzonti ad un’altra parte del mondo?
Ucraina, Afghanistan, Libano: qui, invece di Babbo Natale, attraverso il camino scende una bomba.
Si tratta di paesi che vivono immersi nella distruzione della guerra anche il periodo di festività, le persone non pensano a comprare regali e ad addobbare la casa, ma a sopravvivere.
Ci risulta ostico immaginare una situazione del genere, trovandoci nell'agio della pace, ma prendiamoci del tempo per pensare.
Abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Alina, una persona che ha vissuto questa situazione in prima persona, sulla sua pelle. Alina è sposata ormai dal 2017 con un italiano, ma ha figlie e nipoti in Ucraina; ha perciò vissuto questo ultimo anno nella preoccupazione per i suoi cari, temendo ogni giorno il peggio.
La sua famiglia vive in Ucraina, giusto ?
Mia figlia maggiore, Luda, è rimasta in Ucraina perché lavora nell’esercito.
Vive a Zaporizhia, la notte va a dormire a casa di una signora in campagna, e per ricambiare l’ospitalità le porta tutti i giorni cibo, acqua e legna per il fuoco.
Invece l’altra mia figlia Irina vive vicino a Leopoli con il fratello, il marito e il figlio di Luda, Dymitro.
Lì la situazione è più stressante, perché il fratello vive nascosto per paura di essere chiamato nell’esercito per andare a combattere; inoltre la corrente arriva nelle case solo per due ore a notte.
Sicuramente, vivendo questa situazione in prima persona, lei ha un punto di vista diverso rispetto a noi. Cosa può dirci di più, oltre a quello che traspare dai media e telegiornali?
Da quello che so, la situazione rimane complicata: Dymitro riesce ad andare a scuola, che tra l’altro verrà probabilmente chiusa per due mesi, una settimana sì e una no. Io ho un’applicazione apposita per le notizie, così da rimanere sempre aggiornata: meglio così, piuttosto che vivere giorno e notte senza sapere cosa accadrà e quale sarà il proprio destino.
Nonostante questo, la paura rimane intensa e assillante, e la distanza che separa Luda dal resto della famiglia aumenta la preoccupazione.
In Ucraina, essendo un paese ortodosso, quand’è che si festeggia il Natale?
Inizialmente, noi Ucraini festeggiavamo il Natale in concomitanza con la Chiesa ortodossa russa, cioè il 6 Gennaio.
Adesso però, la Chiesa ucraina si è distaccata da quella russa, già nel 2018 con lo “Scisma ortodosso”, dopo la conquista russa della Crimea, perciò adesso festeggiamo il Natale lo stesso giorno della Chiesa Cristiana, il 25 Dicembre.
Questo Natale sarà molto difficile, perché purtroppo non riusciremo a riunirci tutti insieme, dato che con la poca energia elettrica è difficile organizzarsi, ma, da quello che so, Luda dovrebbe riuscire a riunirsi con la famiglia, anche se solo per 5 giorni e non per Natale; ma è meglio di niente.
Per cercare di ritrovare un po' di spirito natalizio, Irina ha provato a preparare un dolce natalizio per tutti, ma ha dovuto provarci per ben tre volte perché senza corrente non riusciva a farla conservare nel modo adeguato .
Questa è la storia di Alina, simile a quella che numerose persone stanno vivendo, non solo in Ucraina. E’ spiazzante sentire raccontare una situazione così tristemente tragica e lontana dalla nostra realtà, vedere la preoccupazione e l’amarezza negli occhi di Alina, che continuava a parlare con le lacrime agli occhi, voce tremante e un sorriso ogni volta che menzionava i suoi cari.
Dora Deliallisi 3N
Emma Catillo 3H
Matilde Casciari 3H
Giacomo Capuccini 3H
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