Come di consueto, anche quest’anno le classi terze sono partite tutte insieme per la settimana bianca con destinazione Marilleva 1400.
Sono arrivate a destinazione nel primo pomeriggio, nonostante una partenza piuttosto faticosa a causa di un forzato risveglio alle ore 5 di mattina circa, e di un viaggio lunghissimo intrapreso dopo due settimane di totale relax per le vacanze natalizie. Da subito è stato richiesto, citando uno dei professori accompagnatori, di essere puntuali come “orologi svizzeri”.. La sera è poi iniziato un ciclo di riunioni organizzative seguite poi dalla cena che si sarebbe inevitabilmente ripetuta ogni singola serata.
Il cibo è stato valutato in molteplici maniere, ma in media è riuscito a sfamare tutti.
Il mattino seguente è stato servito il primo assaggio di quanto i tempi fossero veramente serrati, ma neanche ciò, unito alla traumatica esperienza della ski room, è riuscito ad abbattere il buon umore generale e così tutti hanno preso l’ovovia, chi con destinazione campo scuola e chi direttamente in quota. Paradossalmente la situazione si è rivelata più tranquilla ad un’altitudine maggiore rispetto ai soli 1400 metri del campo, dove tutta la giornata è stata accompagnata da tentativi di sciare seguiti da cadute, seguite a loro volta dall'irrefrenabile voglia di riprovare.
Ma dopo il pranzo, qualcuno ha dovuto sperimentare l’invidia dellafortuna, ed è così che diverse persone hanno iniziato a non stare bene. Di conseguenza molti di noi sono dovuti rimanere all'interno dell'Hotel, che per quanto accogliente, non poteva che essere percepito come un carcere per chi stava male.
Nel frattempo, chi per puro caso non era impossibilitato dalle proprie condizioni di salute, ha continuato ad allenarsi e ad imparare.
Giunti al venerdì, ossia all'ultimo giorno, finalmente, tutti senza alcuna eccezione, o quasi, sono stati in grado di arrivare in quota ed affrontare le piste più ardue, e quindi di raggiungere l'obiettivo di questo tanto affascinante quanto faticoso viaggio.
La sera c'è stata l'ultima riunione organizzativa, che a causa di ciò che significava, non si può che ricordare con nostalgia;dopo, l'ultima notte trascorsa tra le montagne.
La mattina seguente siamo ripartiti con destinazione Perugia, riportando con noi un'inimmaginabile quantità di stanchezza collettiva, ma anche il ricordo di una indimenticabile esperienza.
Andrea Pastorelli 3I
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