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UNA FISICA CHE NON PERSE MAI LA SUA UMANITA'


Lise Meitner nacque il 7 novembre 1878 a Vienna in una famiglia molto facoltosa e si può pensare che se non fosse stato per il suo grande interesse e vivacità, probabilmente avrebbe condotto la solita vita da donna aristocratica tra i vari agi che il suo ceto permetteva. Come la sua vita, neppure la sua carriera fu qualcosa di ordinario: fu una delle prime donne a farsi notare nel mondo della scienza e a conservare la propria libertà. Purtroppo per portare avanti le sue idee dovette sopportare varie forme di discriminazioni.


Ecco a questo punto della storia di solito si arriva alla parte in cui la scienziata fa qualcosa di esaltante, ma viene resa anonima da un uomo che si mostra più potente. Invece durante la sua adolescenza qualcosa iniziò a cambiare, infatti si stavano aprendo le prime lievi possibilità di aprire l’istruzioni alle donne, considerate spesso solo delle curiose esaltate. Lise all’inizio decise di studiare medicina, ma presto si rese conto che non l’appassionava tanto quanto studiare la fisica e la matematica. Uno dei suoi professori fu Ludwig Boltzmann che viene riconosciuto come uno dei maggiori scienziati che si aprirono all’ingresso delle donne nel mondo della scienza. Nonostante il grande appoggio di questo insegnante Lise riuscì a laurearsi, ma non a farsi assumere come ricercatrice: per poter finanziare la sua passione per la ricerca dovette iniziare ad insegnare. Proseguì la sua attività di ricerca presso l’istituto di fisica teorica di Vienna, dedicandosi all’argomento radioattività e ottenendo dei risultati fondamentali per la medicina nucleare. Lise, facendo così, si era riavvicinata senza accorgersene al mondo della medicina. Dopo Planck, Lise decise di trasferirsi a Berlino e qui cominciò a collaborare con Otto Hahn. Scoprì però che le donne non potevano svolgere attività di ricerca, quindi le era permesso di restare, ma non retribuita, inoltre non poteva usare la porta principale, ma solo quella di servizio.

I meriti della Meitner furono riconosciuti anche da importanti pilastri della scienza come Einstein che la chiamava“ la Marie Curie dell’Austria”. La sue più grande opera nel periodo in cui si trovava a Berlino fu la scoperta dell’isotopo più stabile del protoattinio. Nel 1915 fu fatta arruolare come infermiera nell’esercito essendo specialista nella diagnostica a raggi X. Questo periodo segnò molto l’animo di Lise, convinta pacifista, che in seguito affermerà l’impossibilità di rimanere impassibili di fronte a quell’orrore. Dopo il conflitto le sue idee progressiste vennero comprese sempre di più e le permisero di ricevere un buono stipendio da caporeparto, e di diventare professoressa di fisica presso l’università di Berlino.

Poi nel 1933 fu però sospesa dal proprio incarico di medico poiché ebrea e dovette rifugiarsi in Svezia, non tornerà mai più in patria. Poco dopo la sua fuga Otto Hahn le scrisse una lettera dove le chiedeva spiegazioni su uno strano fenomeno, che consisteva nella scissione di un atomo di Uranio. Lise iniziò a studiare il fenomeno insieme a Otto Frish e riuscì a decifrarlo giungendo alla scoperta della fissione nucleare. Hahn prese il Nobel , mentre la Meitner non venne menzionata. Nonostante sia stata nominata diciannove volte per il premio Nobel per la chimica e ventinove per fisica, non riuscirà mai a prenderlo. La Meitner però non si arrese mai, ma anzi continuò i suoi studi fino alla sua morte divenendo una delle scienziate migliori della sua epoca.


C.P.

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