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ALESSI VS TURRIZIANI



Come sapete ogni anno le classi terze ‘ntraprendono la magnifica esperienza da’ settimana bianca.

St’anno è toccato a noi, ve potemo garantì che le nostre aspettative sò state pienamente soddisfatte e nsò mancati momenti abbastanza "adrenalinici".

Ogni sera, a cena, ‘r prof. Porciello accompagnato dal su carissimo microfono (che teneva a mo’ de rapper) ce parlava dell’importanza da comunità scolastica, da grandezza dell’Alessi ‘ntermini mondiali e dell’organizzazione pe l’attività del giorno successivo.

Dopo solo tre giorni dal nostro arrivo è successo ‘r putiferio, semo andati a litigà co na scola de Frosinone.

Erano le 20:30 de mercoledì e Porciello tutto fiero aveva appena iniziato ‘r su attesissimo discorso, quando gli studenti de n’artra scòla che alloggiava nel nostro stesso hotel, hanno ‘niziato a ‘nfastidillo gridando manco fossero allo stadio, cose der tipo “avete rotto li cojoniii", “bastaaa” e fischiando na cifra che pareva de sta dentro a n’uccelliera.

‘Ltutto poteva sembrà quasi normale e prevedibile da parte de li studenti, ma rdelirio vero e proprio è ‘niziato quando ad alzasse è stato ‘nprofessore che s’è diretto face to face dar povero Porciello (al quale se dovrebbe da ‘npremio pa’ pazienza) facendo na caciara assurda.

“Può andare” sò state le uniche parole de Porciello, che è rimasto ‘mpassibile di fronte a tanta maleducazione.

Dopo tutto sto teatrino è tornata la quiete pe n’oretta, tutto tace fino a quando sti soggetti nce sò venuti a bloccà le scale e de conseguenza l’accesso alle camere.

Sò volate tutta na serie de minacce, “te dò na cortellata”, “ve sfonnamo” e ‘ntutto ciò i professori erano completamente ignari de sta situazione fino a quando, avvisati da du nostri compagni, sò venuti a placà le acque (che poi placà pe modo de dì, perchè n’è cambiato niente).

Voi potreste pensà che sia finita qui; ma n’è così.

Se ‘nfatti mò nce ritrovavamo più davanti le minacce de li studenti, c’avevamo de fronte la gang professori e studenti ‘ncazzati neri connoi che ce ne volevamo solamente ‘na ‘ncamera.

L’unica cosa che i nostri prof. hanno potuto fà è stata mandacce nelle camere, data la situazione piuttosto critica.

Poi, dopo circa 20 minuti, via libera.

Nse sa come ma dopo tutta sta cagnara ‘ncosì poco tempo hanno risolto tutto, nse poteva fa prima?

Pe carità, avemo passato il resto della vacanza da dio anzi, c’avemo pure fatto amicizia co sti qua, ma se semo sorbiti tutto sto casino pe’ niente.

Co’ tutto rispetto pe’ i professori der Turriziani, ma se ‘r vostro compito è quello de fa da educatori, perché n’avete placato li studenti che ce stavano a 'nsultà, anzi gl’avete dato pure corda perchè ve ce siete messi pure voi.

Famo accapisse ‘nve stamo a dà la colpa eh, però come se po’ pretende che vengano sù persone educate se ‘r primo segno d’educazione gno date voi?


Con questo articolo vi abbiamo voluto raccontare a grandi linee quello che è successo in settimana bianca, che ripetiamo nonostante questo litigio rimarrà un’esperienza indelebile per tutti noi. Ne approfittiamo per fare i complimenti ai nostri professori che si sono dimostrati indifferenti di fronte agli insulti dell’altro corpo docente, ci avete insegnato una grande cosa: non rispondere alle provocazioni è la miglior arma.


Alcune delle parole in dialetto romanesco potrebbero risultare difficili da comprendere, eccone il significato:

Uccelleria: Gabbia per gli uccelli.

Na cifra: Così tanto.

‘Na: Andare.

Caciara/Cagnara: Casino.

Ve sfonnamo: Vi facciamo male.

Da’: Della.

Pa’: Per la.

‘N: Può essere sostituito da il o un, a seconda del contesto.

‘R: Versione abbreviata di er, il.

Gno: Non glielo.


Alessio Prischi, 3°E

Alice Carlani, 3°B


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