La concezione di moda, sin dai tempi più antichi, ha sempre avuto diverse sfumature, alcune non propriamente positive.
Essa, infatti, è stata utilizzata anche per scopi di protesta e in modi provocatori, secoli prima delle contestazioni giovanili degli anni Sessanta
Parini, nell’ode: “A Silvia o Sul vestire alla ghigliottina” , ai tempi della Rivoluzione Fancese scriveva del sorgere di una nuova moda: era consueto che si indossassero abiti scollati abbinati a un nastro rosso da legare attorno al collo per simboleggiare visivamente l’effetto della ghigliottina, che in quei tempi aveva influenzato la quotidianità delle persone.
La circostanza consente all’autore di parlare del periodo difficile e spiacevole nel quale viveva.
Anche Leopardi, nel “Dialogo della Moda e della Morte”, dà un’accezione negativa di moda, in quanto, la descrive come “un simbolo di apparenza e vanità del consumismo”, la paragona alla morte, perché morta una moda ne rinasce un’altra , in una spirale di apparente immortalità ma comunque figlia di precarietà.
Ancora ad oggi, infatti, la moda continua a cambiare ed è in continuo movimento.
Sembra immortale, perché, anche nei tempi moderni, continua a tornare la moda del passato.
Lo streetwear, ad esempio, ha inizio già negli anni 70’-80’, ha posto le sue prime radici e si è sviluppato negli anni 90’e 2000 generandolo stile che tutt’oggi è in voga soprattutto tra gli adolescenti.
Non bisogna confondere, però, le tendenze con l’alta moda.
Qualcosa “va di moda”, quando un certo tipo di abbigliamento, che sia un capo o un intero stile, influenzano l’intera società, venendo indossati dalla gran parte delle persone, tutto ciò avviene anche attraverso un’attiva pubblicità, studiata da case di moda che cercano di rendere un prodotto indispensabile all’occhio del consumatore.
Quando si parla di alta moda, invece, si intendono le collezioni degli stilisti realizzate con materiali e modelli estremamente ricercati e costosi, adatti sia per prezzo, che per occasione d’uso, ad una nicchia ristretta di persone.
Parlando di questa stagione, le principali tendenze del momento, per noi giovani sono:
street style : pantaloni/jeans cargo e parachute, felpe over anche con stampe e scritte, giubbotti bomber.
comfy style : pantaloni in maglia lisci o a costine, a zampa o a palazzo, capi spalla effetto orsetto, che ricordano l'abbigliamento da casa.
preppy style : giubbotto in eco-montone, minigonne a pieghe, maglioncini stile inglese e fasce per i capelli.
ecopelle : pantaloni, a partire dal classico nero, per arrivare all’oro e all’argento, gonne, trench.
Se siete curiosi di sapere qualcosa in più di questo argomento, nei prossimi articoli approfondirò la nascita e lo sviluppo di questi stili, quindi restate connessi.
Lucrezia Abate 3I
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