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CALLIOPE E SOCIAL: la poesia della nuova generazione


Durante la giornata di venerdì 5 aprile è stata data la possibilità ad alcune classi del Liceo di partecipare all’incontro con il poeta diventato famoso per le poesie che pubblica su Tik Tok, Davide Avolio. Il confronto con il "poetastro", come si definisce lui stesso, ruotava attorno all’uscita della sua nuova raccolta, intitolata “La Mano”: si tratta di componimenti che, prima di essere trascritti su carta, sono stati  letti al pubblico virtuale. 

In cinque capitoli, “uno per dito”, tratta di temi come l’amore, la rabbia e la gioia visti attraverso i suoi occhi, prendendo ispirazione dalla realtà di tutti i giorni. Alla fine dell’incontro siamo riuscite a strappargli un’intervista.


Davide, come è iniziato il tuo percorso sui social?

“Il percorso è cominciato nel 2019, quando decisi di pubblicare dei post su Instagram in cui divulgavo sia le mie poesie sia le poesie di altri autori, italiani e non. Nel 2022 ho cominciato con la lettura in video delle poesie, che continuo tuttora”. 


Come è nata la tua passione per la poesia?

“Nasce da un cantautore, Fabrizio De Andrè e viene accresciuta dalla scuola e dalla poesia greco-romana che ho avuto modo di apprezzare in maniera completa avendo fatto il liceo classico”.


Cosa ti ha incoraggiato a scrivere poesie?

“Il pensiero costante che attraverso la Poesia io possa compiere una lenta e impercettibile rivoluzione gentile”.


Come hai detto, siamo una generazione particolare, senza punti fissi, per la quale restare fedeli al proprio percorso non è facile. Che consiglio daresti a uno studente che si sente smarrito? Nella tua esperienza personale cosa ti ha spinto a continuare? Come hai superato i momenti in cui avresti voluto gettare tutto?

“Il consiglio che darei sarebbe quello di tenere sempre lo sguardo fisso sull’amore. E non parlo dell’amore relazionale, o meglio, non solo di quello. Parlo dell’amore per ciò che dentro ci anima: lavorare, studiare, vivere con amore. Dare amore. Fare l’amore. Tutto gravita intorno a dei silenziosissimi atti d’amore. È così che mi sono salvato, è così che ho continuato”. 


Hai detto che sin dal liceo avevi una forte passione per la letteratura, quali consigli daresti a chi ancora fa fatica a trovare la sua vera vocazione?

“Di esplorare ed essere curiosi, di essere attenti e “spugne” sia col barbone che col presidente, col muratore e con l’astrofisico, di ricordare sempre che fatti non fummo a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”, parafrasando un po’ il Sommo”.

In questa tua ultima raccolta quale o quali sono le poesie che ti stanno più a cuore e in cui ti rivedi di più?

“Una poesia contenuta nel "Pollice ", il cui primo verso è “Agli onesti” e un haiku: Fuoco incessante / soldati d’amore / marciano sulla pace”. 


Di seguito la poesia indicata da Davide. 


“Agli onesti

che dovrebbero ereditare la terra

ed erediteranno solo altra delusione


Quanto vorrei essere come voi, 

quanto vorrei somigliarvi


Ma a me non è concesso

in quanto Poeta, essere onesto


Se fossi onesto dovrei cantarvi

di stupri, di morti e tragedie

di gente che muore di fame

di gente che muore di sete


e invece vi parlo -illusione-

d'amore, di vita e di tempo


Tuttavia ciò per me non è errato

poiché cerco una luce nel buio, 

la speranza che ci ha abbandonato

la mimo coi versi e vi illudo


perché sono poeta e sarò disonesto

ma mai ho tolto via

una rosa dal mondo”


Ludovica Mascetti 4M e Federica Marchesi 3B

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