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CAMBIAMENTO CLIMATICO E PATOLOGIE PSICHIATRICHE


Negli ultimi anni, il nostro amato pianeta Terra viene messo a dura prova dai suoi stessi abitanti: non è una novità la questione del surriscaldamento globale, i cui effetti sono diventati evidenti negli ultimi decenni. Sappiamo inoltre che è in vertiginosa risalita il numero di casi psichiatrici in giovanissimi ed adulti. Poiché questi due eventi si stanno verificando esattamente nello stesso periodo storico… è possibile che possano essere in qualche modo collegati? Esiste un nesso di causa-effetto tra il cambiamento climatico e l’aumento delle patologie psichiatriche? Cita qui la tua fonte

Dopo aver compreso che il surriscaldamento globale è causa dell’incremento del numero dei disastri ambientali (quali alluvioni, tornado, incendi e tsunami) sono state naturalmente individuate le zone più a rischio. A seguito di numerosissimi studi a riguardo, si è potuto notare come in queste, rispetto a quelle meno a rischio, è incredibilmente maggiore il tasso di mortalità dovuto sia a malattie cardiovascolari ed infettive sia mentali.

Possiamo spiegare tale affermazione tenendo a mente che, nel momento in cui la temperatura esterna supera i 35°C, il corpo umano riscontra notevoli difficoltà nella dispersione del calore, fino a sfociare in un’alterazione della termoregolazione e della concentrazione di neurotrasmettitori come dopamina e serotonina, conosciuti per essere tra i principali responsabili del nostro umore. Questo anomalo mutamento nella suddetta concentrazione può sfociare in stati di euforia negli anziani, sbalzi d’umore, aumento dei disturbi comportamentali e delle morti di coloro che ne sono affetti, abuso di sostanze stupefacenti, autolesionismo, suicidi e schizofrenia. Nei casi più estremi, inoltre, all’elevatissimo tasso di mortalità, si aggiungono anche i casi di PTSD (stress post-traumatico), depressione ed ansia.

Un recentissimo rapporto dell’OMS ha inserito tra le conseguenze psicologiche del cambiamento climatico anche la “solastalgia”: deforestazioni, desertificazioni e scioglimenti di ghiacciai sarebbero infatti causa di un forte senso di disorientamento, di perdita del conforto del proprio territorio che sta cambia e non viene più riconosciuto come “casa” pur rimanendo geograficamente invariato.



Maria Cucina 4F


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