Conosciamo tutti Ludwig van Beethoven, celebre compositore, pianista e direttore d’orchestra vissuto tra la fine del 700 e l’inzio dell’800. Tra le sue composizioni più famose troviamo numerose sinfonie e un brano in particolare, “Für Elise”, che proprio per il suo titolo ha suscitato molta curiosità: chi è Elise?
Di recente Norman Lebrecht, giornalista e autore specializzato in musica classica, ha scritto un libro dal titolo “Why Beethoven” in cui ricostruisce la storia del pianista soffermandosi proprio su questo brano per cercare una soluzione.
Il brano in sé ha una storia un po’ diversa dagli altri: la composizione viene pubblicata nel 1867, ben quarant’anni dopo la morte del pianista, dal musicologo Ludwig Nohl, che ha trovato il manoscritto in una collezione privata. Il manoscritto ad oggi è cosiderato disperso, ma sulle bozze originali non c’è traccia di “Elise”.
Ci sono varie ipotesi su chi possa essere la dedicataria del brano: alcuni pensano sia Elisabeth Röckel, un’amica di Beethoven; altri credono invece si tratti di Elise Barensfeld, una giovane cantante che suonò con un amico del compositore. Tra tutte le ipotesi, però, la più accreditata è che Nohl abbia semplicemente trascritto male il nome di Therese Malfatti, una studentessa di Beethoven della quale lui si innamorò senza però essere corrisposto. Alcuni sostengono che in realtà Nohl potesse averlo trascritto apposta in quanto in quel periodo sua nipote Elise stesse andando via da casa, e a causa della tristezza che provava, oppure proprio per dedicarle un’opera così bella, scrisse il suo nome.
Insomma, probabilmente la verità non verrà mai scoperta, ma forse è proprio questo mistero che avvolge l’opera a renderla ancora più interessante.
Genta Ceno 5D
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