Lo sappiamo tutti che cenone natalizio è la punizione per i regali, e che pure tu lo detesti. Il Natale è quella festa che serve per ricordarti che quello che hai in comune con il tuo patrimonio genetico è solo la predisposizione al diabete. L’unica cosa che ti rimarrà di quella cena è un trauma, e se nessuno ti dirà: “Come ti sei fatt* alt* considerati già fortunato.” Quindi se superare il Natale è anche per te un’impresa, e il cenone di natale vi sembra l’ostacolo della vostra vita, ecco a voi una breve guida alla sopravvivenza:
Non serve che siamo noi a dirvi che regali come pigiami, soprammobili e guanti, non piacciono nemmeno a chi li regala. Eppure nonostante tutti sappiano che no, i calzettoni di lana a forma di renna non erano il regalo che speravo, di sicuro ne riceverete un paio anche quest’anno. Non possiamo fare nulla per impedire questo avvenimento, se non aiutarvi almeno a reagire. Quindi siamo qui per insegnarvi una delle arti più difficili di sempre: quella della dissimulazione!
Il primo consiglio è quello di non aprire il regalo davanti al diretto interessato, ma qualora questo non fosse possibile, bisogna ricorrere al secondo piano. Il consiglio che ci sentiamo di darvi è quello di usare al vostra immaginazione e fingere che davanti a voi ci sia un telefono nuovo e non un maglione arcobaleno, e per i più concreti restano le vecchie frasi: “Ti giuro l'ho visto ieri e lo volevo acquistare”; “Ho sempre voluto una crema per le mani all’albicocca” o ancora : “Proprio quello che volevo, mi leggi nel pensiero”.
Fidatevi che comunque alla fine i conti si ristabilizzeranno quando vedranno i vostri di regali.
Una volta superato l’ostacolo del regalo rimangono gli ultimi due step: i cosiddetti “Hunger Games” (immaginatelo con una colonna sonora da film horror) in cui si inizia il torneo che decreterà il discendente che avrà diritto a rimanere in vita e generare una prole, perché non è un vero cenone di Natale se non si gioca a tombola, al mercante in fiera o a burraco. Sappiamo tutti cosa ci aspetta: cartelle pagate da monete tutte da un centesimo, uno zio che dirà ambo dopo l’uscita del primo numero e un “vabbè sarai fortunat* in amore” ripetuto fino allo sfinimento. In questo scenario, le due situazioni possibili sono una mezza paghetta anticipata oppure, in caso tu sia meno fortunato, potrai sempre lamentarti, cosa che avresti fatto comunque.
Se non avete idea di come presentarvi ai parenti senza sembrare dei depressi sotto terapia o dei chihuahua con la rabbia, ecco a voi la soluzione che vi salverà dalle ipotetiche lamentele dei parenti venuti a casa giusto per le lasagne di nonna. Tutti noi solitamente ci chiudiamo in camera da letto intenti a riscaldarci per le domande scomode che la famosa zia ci porrà con un sorrisetto sadico e, non so voi ma io puntualmente vengo rimproverata dalla mamma per non essermi fatta trovare ad accoglierli con il sorriso stampato in faccia e il look impeccabile. Quindi per evitare la ramanzina di due ore sulla mancata educazione del* figli* da parte di mamma esiste una tecnica infallibile in 2 passi che vi garantirà una buona reputazione con i familiari: per prima cosa la preparazione dell’outfit, la scelta si limita alla gonnellina coi fiorellini di quando avevi 12 anni per le ragazze, e la camicia sporca di olio coperta dal gilet (pregando tutti i santi che non si veda) per i ragazzi. Tutto ciò accompagnato da una playlist di canzoni rilassanti per lo yoga in modo da essere di buonumore, un po' come la quiete prima della tempesta. Per quanto riguarda il secondo step sta tutto nel monopolizzare il bagno per due ore ed esercitarsi ad avere un buon sorriso convincente per quando arriveranno le domande inopportune studiate apposta per metterti a disagio. Come ultima cosa vi serviranno tanta pazienza e fortuna. E dopo l’accoglienza dei parenti si arriva al momento iconico di tutti i Natali, l’ultima cena, intesa nel senso letterale della parola, poiché dopo che vi sarete abbuffati di pasta e avrete mangiato due tacchini interi, dubito che riuscirete a sopravvivere per più di due ore. Solitamente mentre siete intenti a divorare il 34esimo cappelletto ecco che si presenta il boss insuperabile: “ma l* fidanzatin*?” e qua la strada si divide in due possibili percorsi: far finta di nulla e raccontare una bugia con tutta la calma del mondo oppure strozzarsi con il brodo e farsi preparare la tomba in ciliegio rispondendo a tono. Mi pare evidente che l’opzione migliore sia inventare una scusa per poi sviare il discorso sul 12esimo gatto nuovo della zia gattara di secondo grado.
In ogni caso io consiglierei di aprire delle selezioni per ragazz* che fingono di essere l* famos* “fidanzatin*”, un po' opportunista come cosa ma almeno per un anno vi risparmierete i consigli del 1800 dallo zio diversamente giovane su come diventare dei playboy. Tutti almeno una volta nella vita ci siamo trovati davanti ad un bivio di vitale importanza “e quest'anno cosa chiedo a Natale?”, onde evitare di comportarsi come zio Paperone e nuotare nei cinquantoni dei nonni mostrandovi in tutta la vostra natura di avari, vi consiglio di chiedere qualcosa di davvero utile per una volta nella vita non del tipo un poggia-mento per la metropolitana che probabilmente finirà tra i regali da riciclare. Oppure potete sempre inventarvi una gita scolastica per bambini sofisticati che costa sui 1000€, così da avere la scusa per chiedere dei soldi, avvicinarvi piano piano e chiudere con una faccia da cucciolo “nonnina non è che mi daresti 500€ per favore?”. stracciando tutti in una partita a burraco, e i 3 famosi Argomenti Salva Serata per prevenire si parli di argomenti come la tua vita sentimentale, gli scrutini o peggio la tua opinione su un qualsiasi tema di attualità.
In caso però questi non funzionassero potrai sempre minacciarli tutti, dicendo che svelerai la realtà su Babbo Natale a tutti i tuoi cuginetti. Uno dei metodi più gettonati e consigliati è sicuramente quello del “rigirare la frittata”, ottimo se ci si vuole vendicare delle figuracce fatte negli anni precedenti, consiste nel girare l’argomento scuola e chiedere alla cara zietta come vanno le cose al lavoro, incrociando le dita e sperando che abbia avuto un aumento, magari arriva qualche soldo in più.
Siccome prevenire è meglio che curare ecco a voi un modo innovativo per scampare alla litigata classica di famiglia in cui la tavolata si divide in due fazioni, di destra e di sinistra: con molta delicatezza indietreggiate con la sedia, vi alzate e sempre con discrezione correte in bagno con la scusa che “forse 42 cappelletti erano troppi” e non tornate fino alla mezzanotte. Fidatevi è l’unico modo per non finire esiliati insieme al cuginetto di 4 anni sul tavolo dei bambini ma, se proprio siete testardi e credete nelle vostre opinioni, complimenti, avete superato ogni tipo di aspettativa.
Infine, come ultima cosa, ma non meno importante vi auguro una buona fortuna e tanta ma proprio tanta pazienza.
Emma Pierini 3L
Sofia Presciutti 2H
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