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NATALE DI EPOCA IN EPOCA: SONO CAMBIATE LE TRADIZIONI NEL CORSO DEGLI ANNI?



Nonna Mirella

25/12/1942- Anno di guerra, vivevamo in sedici: zii, cugini, fratelli, genitori e nonni. La mattina andavamo tutti insieme alla messa e poi subito a cucinare il pranzo che prevedeva come piatto principale il tacchino arrosto e il Pandolce, seguiti dalle tagliatelle e il pane cotto nel forno a legna.

Non era tradizione fare l’albero e soprattutto non c’erano regali, solo piccoli sacchetti con all’interno un po’ di dolciumi. Nevicava sempre, noi piccoli ci divertivamo a fare i pupazzi di neve e giocavamo con quel poco che avevamo.


Nonna Franca

25/12/1952- I bellissimi anni 50, dove non c’era niente, ma c’era tutto! Eravamo pochi in famiglia, io, mia sorella, i nostri genitori e i nostri nonni materni. La festa iniziava la sera della vigilia, quando lasciavamo la bieta per l’asinello di Babbo Natale, poi andavamo a dormire e la mattina presto eravamo subito sveglie per scartare i regali. Sotto l’albero c’era sempre il regalo che chiedevamo nella letterina e in più c’erano mandarini e dolciumi. Dopo la colazione andavamo alla messa tutti insieme e poi imbandivamo la tavola con crostini, cappelletti, pollo arrosto e panettoni, tutto rigorosamente fatto in casa. Infine, giocavamo a tombola insieme ai nostri vicini e tutti insieme festeggiavamo allegramente.


Mamma Simona

25/12/1972- Io e mio fratello addobbavamo tutta la casa, a scuola ci facevano fare degli splendidi lavoretti e tutti amavamo lo spirito natalizio. La sera della vigilia andavamo alla messa e tornati aspettavamo tutti insieme la mezzanotte e poi aprivamo di corsa i tanti regali che Babbo Natale aveva messo sotto l’albero. La mattina invece giocavamo con i nostri cugini e poi insieme a zii e nonni mangiavamo il pranzo preparato dalla nonna la mattina. Il pranzo era molto simile a quello che mangiava la mia mamma durante l’infanzia, crostini, cappelletti, ma anche carne dei nostri maiali e pollo arrosto. Durante il giorno poi giocavamo a carte e a tombola. Era il periodo più bello dell’anno, mai come in quel momento la famiglia era unita e tutti sentivano l’atmosfera natalizia con grande gioia.


Io Giulia

25/12/2022- Sono passati due anni dalla prima quarantena e finalmente possiamo passare il Natale tutti insieme! Zii, nonni, cugini, fratelli e amici, tutti insieme riuniti a tavola a mangiare crostini, cappelletti, lasagne, polenta, arrosto e dolci. La sera della vigilia andiamo alla messa con tutta la famiglia e la mattina dopo, prima di fare colazione, apriamo tutti insieme i regali. Poi ci raggiungono a casa tutti gli invitati e iniziamo il pranzo. Nel pomeriggio giochiamo a carte, guardiamo qualche film natalizio e giochiamo con i giochi da tavolo. La sera invece di solito esco con i miei amici e ci scambiamo i regali a vicenda, stiamo finalmente insieme, felici e senza più alcuna paura.


È vero il Natale comporta le domande scomode dei parenti, le preoccupazioni per scegliere i regali, ma tutto questo è niente in confronto ai momenti di gioia con i parenti, alle risate con gli amici e ai ricordi che nessuno potrà mai cancellare dalla nostra mente e soprattutto dai nostri cuori.


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