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CRONACHE DA TRANTOR





SPESSO LA FANTASCIENZA È SOLO LO SPECCHIO ESASPERATO DEI PROBLEMI ATTUALI: isolamento, sovrappopolazione, riscaldamento globale, disastro ecologico, risorse insufficienti… Trantor, il pianeta nato


dalla fantasia del geniale Isaac Asimov, è un luogo dove è impossibile la vita in superficie e dove gli uomini vivono in cunicoli sotto calotte metalliche immense, senza luce solare, senza aria pulita, con risorse limitate. Un futuro distopico da cui abbiamo ricevuto frammenti e testimonianze, che qui pubblichiamo.


L’ASCENSORISTA


Jerry è un ascensorista di 43 anni: ha i capelli neri e gli occhi marroni. È padre di due bambini di 5 anni: Xiao e Jean. È nato a Trantor e anche lui, come tutti i bambini, è vissuto nei cunicoli. Quando a cinque anni è stato portato per la prima volta all’aperto non credeva ai suoi occhi!! Il cielo sopra di lui era azzurro e luminoso e il sole non era quello artificiale dei cunicoli, ma una bellissima palla infuocata che emetteva calore e luce. Da allora ha deciso di non morire nei cunicoli, ma che la sua vita sarebbe trascorsa il più possibile in cima alla torre. Per questo tutti i giorni aspetta accanto all’ascensore qualcuno che salga, si fionda dentro e va in cima alla torre, accanto al cielo e al sole. Poi, quando torna a casa, racconta ai figli lo spettacolo che ha visto e i bambini incuriositi non vedono l’ora di andare a vedere il cielo aperto.



DIARIO


Caro diario, oggi è un giorno, come gli altri. Mi alzo, frequento la scuola da casa con il computer, mangio, faccio i compiti, mi diverto e dormo. Ogni giorno è la stessa routine, sto cominciando ad annoiarmi, ma questo non mi è permesso. Non ho amici, ho solo conoscenti; non mi è concesso di stringere rapporti con i miei altri coetanei. Sono sempre solo, non ho genitori: non sono mai esistiti, sono nato da una macchina artificiale come tutti gli altri. Non ho animali: in questo mondo non esistono, gli unici con cui parlo sono i miei robot, che mi fanno da badanti. Passo la giornata davanti a uno schermo dove vengono proiettate le lezioni di scuola e le regole per vivere in un mondo civile e felice.


IL CUNICOLO MISTERIOSO



È il 17 settembre 3047, abbiamo finalmente creato un nuovo gusto per le pillole alimentari. Sono più di 300 anni che ci nutriamo solo di queste. Esco dal magazzino in cui lavoro e mi avvio verso la mia rambocar, fino a quando non vedo un grande fascio luminoso e poi di colpo il buio più totale.

Riprendo conoscenza, non mi ricordo niente delle ultime ore, mi sembra di aver dormito per anni, sono bendata e riesco a percepire solo i freddi corridoi che stiamo attraversando.

Il rumore metallico, intorno a me, mi fa sentire come se fossi all’interno di una scatola di latta: sono completamente immobilizzata e anche se ci provo non riesco ad urlare.

Percepisco intorno a me un grande mormorio di voci, di colpo mi viene tolta la benda e riesco a vedere le persone intorno a me, finalmente capisco: siamo ostaggi.

Sono anche io vittima di coloro che si fanno chiamare Hadsudaiani, i componenti di una setta che da ormai qualche tempo rapisce persone per poi cibarsene..

Dallo spioncino della porta cerco di vedere le “guardie” che mi hanno portata fino a qui, indossano dei grandi cappucci bianchi, una tuta argentata e hanno una cintura con attaccato quello che sembra essere un teaser.

Ci lasciano qui, in questa cella e subito cerchiamo un piano per andarcene; fortunatamente, uno di noi era un agente speciale e aveva osservato la setta per molto tempo, studiando a fondo il suo modus operandi. Ci spiega come tra poco verremo trasferiti verso il mattatoio per essere poi smembrati e impacchettati. Eccoli, riusciamo a sentire il rumore pesante dei passi e capiamo che la morte è vicina. Mentre ci trasferiscono verso la macelleria cerco di guardarmi intorno, sono la quarta della fila e riesco a vedere che le ossa e le parti di scarto vengono gettate in una specie di botola, così mi viene un’idea.

Piano piano cerco di liberarmi dalle corde, scopro che è più facile del previsto, e quando è il mio turno rubo il teaser alla guardia, la colpisco e mi fiondo giù per il cunicolo misterioso.

Alla fine raggiungo una sorta di terrazzo che si affaccia sul mare.

L’odore che sento però è più simile a quello del cloro che a quello della salsedine, il mare infatti è una piscina con le onde e il sole che mi scotta la pelle è un sole artificiale.



L.Cieri 1 B

M.Biancospino 1B

G. Bernardini 1B




















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