Caldo, t-shirt e gelati potrebbero farci scordare le tradizioni dell’autunno.
Quest’anno parrebbe che la stagione autunnale non abbia alcuna intenzione di arrivare, ed in effetti è solo dai primi giorni del mese di novembre che il clima è tornato a raffreddarsi com’è sua consuetudine in questo periodo dell’anno. È pertanto innegabile che le conseguenze della crisi climatica in atto siano di portata non trascurabile. Noi tutti ci siamo accorti delle conseguenze di questa crisi direttamente sulla nostra pelle, il mese di ottobre è stato infatti caratterizzato da una temperatura estremamente più calda rispetto agli anni precedenti.
Non a caso nel 2023 si è registrato un aumento di 1,5°C della temperatura media durata per un terzo dell’anno e questo tipo di incremento non si era mai verificato prima. Inoltre in Italia, durante il mese scorso, si sono toccate punte da 30°C fino a 33°C non solo a Sud, ma anche nelle regioni del Nord. Altri dati che ci aiutano a comprendere la situazione sono che in Valle d’Aosta, regione conosciuta per le montagne, il freddo e lo sci, sul monte Cervino dal 31 agosto al 10 ottobre, la temperatura è scesa solo una volta sotto gli 0°C, inoltre negli ultimi 15 giorni le minime notturne hanno avuto una media di 5°C. A causa di queste condizioni i ghiacciai sulle cime delle montagne continuano a sciogliersi, quando dovrebbero già essere ricoperti dalla neve autunnale. Da queste condizioni si è passati drasticamente a quelle opposte e dal caldo anomalo, che si è protratto fino a fine ottobre, siamo stati investiti da piogge e da freddo. Le conseguenze di questo fenomeno, purtroppo, le abbiamo viste con l’alluvione che ha colpito la Toscana, da Firenze a Prato, avvenuta il 2 novembre 2023, e tutti gli altri problemi meteorologici che hanno colpito l’intera penisola italiana.
Si rende pertanto necessario prendere atto della responsabilità che accomuna tutti noi. Non è da poco tempo che siamo consapevoli delle conseguenze delle nostre azioni, e, a posteriori, è innegabile che se ci fosse stata più attenzione da parte delle comunità probabilmente ciò che sta accadendo si sarebbe potuto prevenire. La situazione è andata talmente avanti che le argomentazioni di chi afferma che il cambiamento climatico sia semplicemente un naturale fenomeno terrestre sono crollate dinanzi alla visione dei grafici, dove viene chiaramente mostrato come queste persone avessero torto. Dobbiamo dunque riscoprire le abitudini che ci potranno portare, se assimilate e portate avanti da noi tutti, a riportare il clima ad una condizione stabile. Ma soprattutto farci sentire dalla politica, dato che sono ormai necessarie riforme che rendano effettiva la transizione energetica.
Andrea Pastorelli 3I
Aurora Picciotti 3I
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