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H.P. LOVECRAFT


Lovecraft è nato nel Rhodes Island a Providence nel 1890. È il padre del Ciclo di Cthulhu, del Ciclo dei sogni e delle Storie macabre. È stato un autore ateo, divenuto noto dopo la sua morte per merito delle creature bizzarre introdotte nel ciclo di Cthulhu, definite in seguito come “Lovecraftiane” o “orrori cosmici”.

Tutte le sue opere, sia quelle complete dei cicli che quelle rimaste incompiute sono racchiuse insieme col termine di “weird fiction”, poiché comprendono elementi da racconti horror, fantascienza, dark fantasy e low fantasy (un genere della narrativa fantasy, in cui eventi magici si verificano in un mondo altrimenti normale.)


Lovecraft era relativamente sconosciuto fra i suoi contemporanei. Anche se le sue opere vennero pubblicate su importanti riviste come Weird Tales, ben pochi conoscevano il suo nome e nulla, all'epoca della sua morte, avrebbe potuto far prevedere il notevole successo dei suoi lavori post mortem. Ci sono diverse possibili ragioni per cui egli non fu molto noto in vita; le più probabili sono dovute al suo stile e ai suoi temi anticonvenzionali.


Il suo stile trova origine dalla somma di varie influenze.

La prevalente è quella dei suoi sogni, particolarmente dei suoi incubi, che condizionarono notevolmente le fattezze delle creature bizzarre e incomprensibili presenti nelle sue opere e determinarono pure le ambientazioni gotiche, che erano realizzate grazie ad una tecnica narrativa simile a quella di Edgar Allan Poe, che utilizzava ambienti macabri, tetri e ricchi di tensione. La narrazione puntava ad evocare paure latenti e sconosciute nella mente del lettore.

Il secondo gruppo di influenze che agirono sul pensiero di Lovecraft furono le scoperte tecnologiche dei primi del Novecento in vari campi, in particolare la biologia, l’astronomia, la geologia e la fisica. Le scoperte e i progressi di queste, unite al forte ateismo, andarono a cementare la sua idea di pessimismo cosmico, secondo cui la razza umana è insignificante e impotente, come una banale pedina nella scacchiera dell'universo, sovrastata da potenze sconosciute e terribili.


Nei suoi testi Lovecraft utilizzata parole e frasi che risultano antiquate, dovute alla sua formazione letteraria basata su antichi volumi della biblioteca del nonno materno e dal suo amore per le opere classiche come i poemi epici greci, dai quali prende le forme latine e greche di alcune parole. Risultano frequenti le varianti ortografiche e l’uso di termini superati, riconducibili al lessico esoterico e i tentativi di trascrivere il dialetto locale, che sono stati però definiti poco accurati. Lovecraft fece largo uso dell'inglese britannico. Molto frequente, nelle sue descrizioni, è il ricorso ad aggettivi quali "orribile", "mostruoso", "blasfemo".


Non mancarono giudizi molto critici nei confronti del suo lavoro e non di rado le sue opere furono rifiutate: il direttore di Weird Tales Wright respinse inizialmente racconti come La maschera di Innsmouth e Il richiamo di Cthulhu, particolarmente evidente fu l'insuccesso di Alle montagne della follia - scritto nel 1931 ma pubblicato solo nel 1936 e in forma rimaneggiata - che fece considerare a Lovecraft ( per natura, critico nei confronti dei propri lavori) l'idea di abbandonare la professione di scrittore.

A causa dei suoi temi non convenzionali Lovecraft non ebbe elevata visibilità durante la sua vita. La fama arrivò molto dopo la sua morte, a partire dagli anni settanta del’ 900. In particolare, nel 1977 un gruppo di ammiratori delle sue opere finanziò la costruzione di una lapide commemorativa nel cimitero monumentale di Providence, sulla quale furono incise le date di nascita e morte di Lovecraft, accompagnate dalle sue iniziali e da una frase tratta dalle sue lettere personali: “I am PROVIDENCE”.

Questo momento segnò, paradossalmente, la rinascita di Lovecraft, che adesso è ritenuto uno dei maggiori esponenti della scrittura macabra e dell’ orrido incomprensibile, incommensurabile.


Lorenzo Piselli 5H


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