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I DANNI DEL NATALE: QUAL È L'IMPATTO AMBIENTALE PORTATO DALLA GRANDE FESTA DEL 25 DICEMBRE?



Tutti quanti amiamo per un motivo o per l’altro la festa del Natale, sia per i pranzi in famiglia, sia per passare il tempo con i nostri cari o anche solo per i regali; abbiamo tutti un motivo valido per attendere questa festa. 

Ma è anche vero che durante questo periodo le persone vanno molto di più in vacanza e il mercato internazionale diventa più movimentato con l'obiettivo di distribuire per il mondo gli oggetti adatti per fare regali.

In questo articolo cercheremo di sensibilizzare sui più grandi sprechi portati dalla festività.


Partiamo da uno dei simboli del Natale, l’albero. Secondo una fonte di Coldiretti, l’88% delle famiglie italiane ogni anno addobba un albero di Natale e più della metà di essi è di plastica. Purtroppo, a differenza delle credenze comuni, comprare un albero di plastica è più dannoso per l’ambiente che prenderne uno vero, sia per il trasporto sia per l’uso di plastica. Un altro elemento importante da considerare è che un abete vero dura molti più anni di un albero di plastica; inoltre, una volta arrivato alla fine dei suoi giorni, l’abete non diventa tossico per gli animali o un elemento inquinante, buttato in mezzo alle strade o ai fiumi. Ovviamente non tutti possono permettersi di comprarsi un abete, alcuni perché mancano di un giardino, altri perché mancano di soldi, ma se si vuole comunque avere un Natale più sostenibile è consigliabile prendere un albero finto fatto in cartone riciclato.


Da uno dei simboli più importanti a uno dei momenti più significativi del Natale:  il pranzo. Quante volte vi è capitato che vostra nonna preparasse fin troppo cibo per la festa e la vigilia, al punto di sentirvi già esplodere durante gli antipasti? Be’, secondo un sondaggio di Too Good To Go, l’86% degli Italiani intervistati hanno dichiarato di aver sprecato cibo durante i pasti di Natale e in particolare il 37% di loro ha ammesso di aver buttato più di un quarto del cibo comprato. Eppure le soluzioni per questo problema non sono così complicate, basta solo fare attenzione a quanto cibo si compra e magari cercare di accontentarsi di mangiare gli avanzi per Santo Stefano.


Adesso invece passiamo all’usanza più celebre del Natale, ovvero lo scambio di regali. E’ inutile stare qui a spiegare come l’aumento di mercato di beni e soprattutto di giocattoli fatti in plastica non sia un bene per l’ambiente. Ma in particolare vogliamo parlare dell’utilizzo delle carte da regalo, strappate e subito gettate al momento dello scambio del regalo, senza che sia data loro la possibilità di essere riusate. Lo spreco è tanto, basti pensare che in Inghilterra ogni anno vengono buttati all’incirca 83 km di carta da regalo e, secondo un dato di Greenpeace, la produzione di un chilo di carta da regali porta all’emissione di 3.5 chili di anidride carbonica e all’uso di 1.3 chili di carbone.


Finiamo parlando di tutte le persone che ogni anno decidono di passare il Natale a centinaia di chilometri da casa prendendo un aereo. Ogni anno, infatti, sempre più gente sceglie di fare un periodo di vacanza lontano durante le feste; nel caso degli Italiani, il 18% della popolazione. L’alto traffico dei voli porta ad una forte emissione di CO2, se solo si pensa che il volo per una singola persona in un aereo pubblico porta all’emissione di 50 kg.


In conclusione, con questo articolo non invitiamo le persone a rinunciare completamente al Natale, ma a fare scelte più intelligenti e rispettose della nostra madre Terra.

Alessandro Bellini 5G

Andrea Buchicchio 5G

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