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I REATI DI BABBO NATALE


Si è abbassata la temperatura, il comune ha addobbato il centro storico e la scuola sta per chiudere per le vacanze...si avvicina il 25 dicembre. Grandi e piccoli non vedono l'ora di svegliarsi la mattina di Natale e trovare qualche pacchetto sotto l'albero, ma vi siete mai chiesti quante leggi vengono infrante nell'arco di sole 24 ore?

Ripercorriamo la tipica notte di tra il 24 e 25 dicembre: Babbo Natale lascia la sua Santa-caverna in compagnia di un manipolo di renne. Spesso vi sarà capitato di sentire il nome della renna capogruppo Rudolph, famosa per il suo naso rosso e grandi corna. Proprio questa sua ultima peculiarità suggerisce, secondo gli studi dell'Università di Edimburgo, che Rudolph in realtà non sia un lui ma una lei in quanto solo le renne femmine mantengono le corna fino a fine dicembre. Questa diffusa credenza errata si aggiunge al grave caso di sfruttamento di animali che, per crudeltà o senza necessità, lo Stato Italiano punisce con la reclusione da tre a diciotto mesi o con multe salate.

La combriccola, secondo la tradizione, è solita spostarsi da un posto all'altro a bordo di un veicolo non immatricolato che viola una dozzina di articoli del codice della strada (o forse dovremmo dire del cielo?). Chiunque circoli con un veicolo del quale non sia stata rilasciata la carta di circolazione è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di somme superiori ai 450 €.

Le dimensioni della sua slitta naturalmente rendono difficile anche il suo atterraggio sui tetti delle abitazioni, spazi non adibiti o autorizzati ad operazioni del genere che potrebbero essere danneggiati. E se il tetto fosse occupato? Beh, la slitta dovrebbe essere parcheggiata di fronte al vialetto o in mezzo alla strada, impedendo la libera circolazione e macchiando la fedina penale del vecchietto rosso del reato di blocco stradale.

Calandosi nella canna fumaria delle abitazioni, dopo il trambusto causato dallo stazionamento delle renne e del mezzo che rischia di disturbare i residenti, Santa Claus introduce clandestinamente la sua persona violando il domicilio privato delle famiglie rischiando, vista la sua stazza con tanto di sacco e doni, di danneggiare alcuni oggetti.

Il famoso sacco dei doni viene riempito a spese di poveri elfi che assistono Babbo Natale nella sua missione: un estenuante lavoro che tace profili prettamente giuslavoristici, quali ferie e retribuzione. Prestazioni lavorative con ripercussioni anche sulle menti dei lavoratori ridotti in condizione di servitù.

I precedenti penali del povero uomo-delle-renne potrebbero farlo sembrare un incallito criminale, ma adesso arriva il bello: vi siete mai chiesti come fa a leggere il gran numero di lettere che gli vengono spedite? A meno che non ci sia un corriere destinato esclusivamente alla sua residenza, è intuibile che Babbo Natale (o suoi complici) ritiri queste corrispondenze per conto suo...per farlo, dovrebbe violare le caselle postali di tutto il mondo: ciò significa che viola l’articolo 616 del codice penale riguardante la violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza rischiando la reclusione fino ad un anno di galera o una multa che arriva fino 516 euro. Questa multa vale ovviamente per ogni lettera che legge senza il permesso, ciò vuol dire in media circa 1,3 miliardi di lettere per gli ultimi 200 anni o giù di lì.

Che dire della sua famosa fabbrica? Le sue dimensioni sono ignote, ma essendo ubicata al Polo Nord la sua situazione è un po’ particolare: se si trova all’interno di un'area di quattro milioni di chilometri quadrati non assegnati a nessuno stato, Santa potrebbe pure cavarsela, ma se, ahimé, fosse nella frazione posseduta da Russia, Stati Uniti, Canada, Norvegia o Danimarca, ci ritroviamo davanti ad un caso di difformità edilizia: un reato che consiste nella costruzione non autorizzata dal Comune di un qualunque edificio o infrastruttura. Quest’illecito penale prevede una salata sanzione di 51.000 euro, più due anni di arresto.

In conclusione, se mai Babbo Natale dovesse costituirsi allo Stato, dovrebbe scontare una pena di 3 anni e 6 mesi, oltre a dover pagare una sanzione per l'irrisoria cifra di 60.000 euro, moltiplicati per ogni anno della sua attività.


Matilde Costarelli 4H

Samuel Tinarelli 3F


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