Camminare per condividere esperienze e riconoscersi come popolo, è questa la finalità della Marcia della pace secondo Tonio dell’Olio, sacerdote che lavora per la Commissione spirito di Assisi, nata per proseguire e la preghiera per la pace avviato da S. Giovanni Paolo II nel 1986 con i rappresentanti delle religioni; Dell’Olio è stato coordinatore nazionale e membro del consiglio nazionale di Pax Christi, movimento cattolico internazionale per la pace; ha fatto parte anche del direttivo della Tavola della pace ed è stato per diversi anni tra gli organizzatori della Marcia. Noi della Siringa lo abbiamo contattato per rivolgergli alcune domande sulla manifestazione.
Quindi, in che cosa consiste sostanzialmente la Marcia della Pace?
Dell'Olio ci ha risposto che La marcia è un modo per chiedere aiuto in vista del raggiungimento di obiettivi comuni, come ad esempio chiedere al Governo italiano di smettere di contribuire al commercio di armi. Tutto questo per quali finalità? Semplice, per sperare in un futuro collettivo migliore, dove la pace potrà essere consueta. Abbiamo poi chiesto a Dell’Olio perché dovremmo partecipare, e lui ci ha risposto che se ci siamo posti questa domanda probabilmente non abbiamo realizzato che in questi 24 km la nostra presenza può fare una grande differenza: sono le singole gocce d’acqua a comporre un onda. Così dal 1961 si cammina insieme da Perugia ad Assisi, due città così vicine e così diverse allo stesso tempo. Perugia una città laica e Assisi, la città di S. Francesco.
Infine abbiamo chiesto: per la marcia ci sarà un futuro? La risposta è stata che fino a quando non ci sarà la pace continueremo a camminare.
Margherita Cardinali
Sofia Presciutti
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