L’1 ottobre 2022 presso il Teatro Morlacchi si è tenuta la finale del FameLab. Ma che cos’è il FameLab? È una competizione a cui partecipano giovani ricercatori scientifici che hanno lo scopo di parlare in 3 minuti di un argomento che ha suscitato il loro interesse e far colpo sui giudici. Quest’anno la giuria era composta da:
Viola Bachini, comunicatrice della scienza che collabora con istituti di ricerca come CNR e l’Università di Pisa;
Elisa Palazzi, professoressa associata di Fisica del Clima presso l’Università di Torino;
Giada Ricci, studentessa di “grafica e comunicazione” all’ITTS A. Volta di Perugia;
Thomas Vaccari, professore al Dipartimento di Bioscienze all’Università di Milano.
La nostra Redazione ha avuto l’opportunità di intervistare i giudici.
La vostra città natale ha influito in qualche modo sul percorso di studi che avete intrapreso?
Prof. Vaccari: Sì, ha facilitato molto le cose perché essendo di Milano e avendo studiato a Milano, c’era un’ampia offerta e anche un’ampia scelta di che cosa studiare.
Pensate che valga la pena intraprendere la ricerca scientifica in Italia, oppure l’estero offre più opportunità?
Prof.ssa Palazzi: Secondo me può valere la pena intraprendere parte del proprio percorso all’estero, per esempio un dottorato. Fare l’università all’estero non necessariamente, ma i periodi fuori Italia dopo la laurea sono altamente formativi. Anche l’Erasmus può essere utile.
Durante la vostra adolescenza, vi sareste immaginati di essere qua?
Prof.ssa Palazzi: Personalmente no, anche perché questi tipi di progetti ai miei tempi non esistevano oppure non ne ero al corrente. Non mi sarei immaginata nemmeno di fare il lavoro che faccio perché inizialmente volevo fare l’insegnante di Scienze Motorie.
Prof. Vaccari: da bambino non pensavo di fare il biologo, però durante gli anni di liceo ho avuto un insegnante di scienze che mi ha influenzato enormemente in senso positivo. Inizialmente avevo due o tre scelte, poi ho pensato di provare con la biologia.
Mentre giudicherete i concorrenti, per voi sarà più importante il contenuto o il modo in cui espongono gli argomenti?
Prof.ssa Bachini: Dato che mi occupo di comunicazione della scienza, per me sarà molto importante il modo in cui espongono. Starò molto attenta al modo in cui comunicheranno qualsiasi argomento, ma specialmente a chi proverà a raccontare qualcosa di difficile.
Prof.ssa Palazzi: Anche io la penso come la prof.ssa Bachini, ovviamente se ci sarà qualcuno che parlerà di cose più affini all’ambito di cui mi occupo, cercherò di stare attenta anche al fatto che non vengano dette cose sbagliate.
Giada Ricci: Forse anche per me l’ambito comunicativo è più importante, anche perché essendo la più inesperta tra i giudici, credo sia molto importante far arrivare dei concetti scientifici complessi a uno studente o studentessa. Questo format ha anche una struttura prettamente teatrale, quindi sarà interessante vedere non solo la parte verbale della comunicazione ma anche i movimenti del corpo.
Prof. Vaccari: Per riuscire a spiegare qualcosa di non banale bisogna anche riuscire a comprendere ciò di cui si parla, magari dalle presentazioni verrà fuori anche quanto hanno effettivamente compreso l’argomento.
Giulia Piselli 4ºH
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