Molti studenti cercano di entrare nell’ambita facoltà di medicina, anche se non conoscono molto il mestiere, tutte le sue ramificazioni e, specialmente, l’ambiente universitario e di lavoro. Per questo proponiamo 3 brevi interviste per comprendere meglio questa professione da più punti di vista, la prima da parte dello studente di Medicina Federico Conti ex alessino, la seconda da parte del medico psichiatra e professore a contratto presso la Facoltà di Medicina Massimiliano Piselli, e l’ultima da parte del direttore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia, professore di biologia e genetica Vincenzo Talesa.
Questa è l’intervista a Vincenzo Talesa, docente di biologia e genetica e direttore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia di Perugia. Le altre due interviste sono pubblicate come questa individualmente sul sito della Redazione.
Svolgere questo ruolo le ha regalato emozioni forti?
Sinceramente sì, anche perché quando sei uno studente universitario che vuole intraprendere questa carriera vedi nel professore un grande punto di riferimento. Questo passaggio da studente a professionista nel settore però non è una cosa automatica, infatti quando cominci il percorso si affacciano man mano le prime difficoltà, ma anche i primi successi, dunque ti chiedi se sarai tagliato per fare questo lavoro e se ce la farai mai. Quando vai avanti nel tuo percorso però vedi che questo è il lavoro che ti sarebbe piaciuto fare. Se diventi ricercatore, ad esempio, ti immergi completamente nell’attività di ricerca: vuol dire non avere un orario di lavoro, non rispettare e santificare le feste, perché quando fai un esperimento e hai dei dati importanti che vuoi verificare e successivamente pubblicare, perdi la cognizione dello spazio e del tempo. Questo comporta anche grandi rinunce, quindi devi avere la fortuna che chi ti sta vicino sopporti le tue assenze e piccole distrazioni. Chiunque vorrà perseguire questa carriera, deve tener conto che è un lavoro che non deve essere fatto per un fine economico, ma solo perché è di tuo interesse e perché ti permette di entrare in contatto con comunità scientifiche internazionali.
Che carriera ha fatto per riuscire a diventare direttore del Dipartimento? La carica elettiva non è una carriera. Infatti il direttore viene eletto tra tutti i docenti afferenti del Dipartimento di Medicina e Chirurgia, in particolare tra tutti gli ordinari che si rendono disponibili a ricoprire questa carica. Quindi la carriera consiste nel percorrere le varie tappe per diventare docente universitario. Nel caso in cui uno volesse approcciarsi a questa carriera deve sapere che prima è necessaria una laurea magistrale, poi serve la specializzazione, fare dei concorsi per diventare ricercatore, per poi diventare professore a contratto e infine ordinario. La carriera è un qualcosa che si conquista sul campo attraverso le pubblicazioni e le qualità, inizialmente per acquisire il dottorato di ricerca o la specializzazione, che sono la chiave per aprire la porta della carriera universitaria. Il dottorato, infatti, attraverso la ricerca, ti permette di prendere borse di studio o un posto come ricercatore. Durante questo periodo di attività di ricerca c’è uno strumento che si chiama “Abilitazione Scientifica Nazionale” e che costituisce una sorta di concorso dove si viene valutati per l'attività scientifica svolta. Se questa è pertinente al settore nel quale si vuole prendere questo tipo di abilitazione, e se le pubblicazioni sono abbastanza e di qualità, si è abilitati per poter concorrere al posto di professore a contratto. L’abilitazione scientifica serve per diventare anche professori ordinari, poi, quando uno è in possesso di queste due abilitazioni o di una delle due, può concorrere per ottenere un posto. Quando si inizia, tutti sperano di poter arrivare a questo traguardo, anche se gli ostacoli sono molti. Se però si persevera, si è bravi e si produce adeguatamente, prima o poi si arriva.
Giulia Piselli 4°H
Alessia Scognamiglio 5°M
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