E se dicessi che non solo i computer, ma anche le più semplici calcolatrici programmabili che usiamo oggi sono state realizzate grazie al lavoro di John Von Neumann?
Nato il 28 Dicembre 1903 da una famiglia nobile ungherese, la sua mente era considerata tra le più brillanti al mondo; varie fonti riportano, infatti, che a soli sei anni era in grado di dividere due numeri di otto cifre nella frazione di un secondo. Ciò lo portò a occupare ruoli molto importanti e già a meno di trent’anni venne invitato nell’IAS (Institute for Advanced Study), noto centro di ricerca a Princeton presso il quale aveva lavorato addirittura Einstein. Successivamente partecipò al progetto Manhattan, il programma di sviluppo che portò anche alla costruzione della prima bomba atomica, attribuita al fisico Robert Oppenheimer. Tuttavia, il nobile ungherese non aveva solo la passione per la matematica. Infatti, a questa si affiancava l’amore per la storia e per la letteratura, un interesse che portò fin sul letto di morte, dove, nei suoi ultimi giorni si diceva ripetesse a memoria alcuni versi di opere che gli venivano lette da suo fratello. Si spense l’8 febbraio 1957 per un tumore alle ossa, probabilmente causato dalle radiazioni con le quali era entrato in contatto durante i suoi anni di ricerca.
Neumann è considerato da alcuni il “padre dell’informatica” dato che gli è attribuita la progettazione del primo computer programmabile. Si tratta di un'importante conquista in ambito informatico, dato che in precedenza le istruzioni che le macchine dovevano eseguire erano determinate dalla disposizione dei cavi della macchina, che per essere “riprogrammata” doveva essere montata nuovamente, processo che richiedeva almeno tre settimane di lavoro. Diversamente, con il dispositivo ideato dal nobile ungherese, le istruzioni non erano più determinate dalla disposizione dei cavi, bensì scritte nella memoria del computer. In tal modo il processo si velocizzava notevolmente, dato che le istruzioni che la macchina doveva seguire erano facilmente modificabili in qualsiasi momento.
Diversamente, altri attribuiscono la palma di inventore del calcolatore elettronico al matematico Alan Turing, noto per aver progettato una macchina elettromeccanica chiamata “Bomba” grazie alla quale l’esercito statunitense riuscì a decifrare i messaggi nemici durante la Seconda Guerra Mondiale. Egli pubblicò infatti ben dieci anni prima dell’invenzione di Neumann un documento intitolato “On Computable Numbers”, nel quale cercò di rispondere al “problema di Entscheidung”, ovvero la necessità di costruire un macchinario che sapesse rispondere “Sì” o “No” a delle domande universalmente riconosciute. Nel farlo, il matematico teorizzò un computer detto “La Macchina Universale di Turing”, che presentava caratteristiche simili a quelle del computer di Neumann. Dato che il matematico ungherese aveva conosciuto Turing nel 1935 e serbava grande rispetto per lui, si presuppone che prese ispirazione da quello scritto.
In ogni modo, alla fine fu l’ungherese ad essere riconosciuto come l’ideatore del dispositivo, tant’è che la struttura da lui progettata viene ancora oggi chiamata “L’Architettura di Von Neumann”, ed è alla base della maggior parte delle macchine moderne.
Lorenzo Perelli, 4H
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