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YOKAI DELLA TRADIZIONE GIAPPONESE

  • Writer: pubblicazionesirin
    pubblicazionesirin
  • 3 days ago
  • 4 min read

Con il termine “yokaisi intendono le creature sovrannaturali della mitologia giapponese; questi esseri sono per lo più maligni, però possono essere anche benevoli. Esistono più varietà di yokai, come yokai umanoidi, yokai parzialmente o completamente animali, oggetti yokai ecc…

Qui di seguito ne sono descritti alcuni tra i più famosi.

KITSUNE

Kitsune è una parola giapponese che significa “volpe”.

Le kitsune sono spiriti che compaiono sotto forma di volpe  dotate di grande intelligenza e possono vivere a lungo. Più le kitsune sono anziane, più code posseggono. Possono avere fino a un massimo di 9 code. Invecchiando diventano bianche o dorate.

Questi yokai possono sviluppare delle incredibili abilità magiche, come assumere sembianze umane.

Quando sono capaci di generare sfere di luci fluttuanti prendono il nome di “kitsunebi” .

La possessione da parte di una kitsune viene chiamata col nome di “kitsune-tsuki” ed è un evento abbastanza comune quanto devastante  per la persona che ne viene colpita e per tutta la sua famiglia.

Esistono 2 tipi di kitsune:

  • Gli zenko: sono creature benevole associate al dio Inari

  • Gli yako: sono esseri maligni e fastidiosi

I TENGU

Nella mitologia giapponese sono rappresentati come incrocio tra essere umano e uccello. 

Nelle prime rappresentazioni erano più simili a un’aquila o ad un uccello antropomorfo; con il tempo, hanno preso sembianze più umane: un lungo naso ha preso il posto del becco e la faccia viene solitamente rappresentata rossa; si dice che la forza fisica e spirituale di un tengu sia proporzionale alla lunghezza del suo naso.

Immagine di un tengu
Immagine di un tengu

Esistono due tipi di tengu:

  • i Daitengu: sono esseri molto più simili a creature umane con la faccia rossa, ali sulle spalle, artigli e vestiti da yamabushi (monaco asceta).  Sono saggi e vivono nella parte più interna delle cime delle montagne giapponesi e trascorrono le loro giornate meditando.

Possono essere, in casi molto rari, degli esseri benigni, ma per la maggior parte dei casi sono creature malevole che possono scatenare eventi catastrofici.

I tre Daitengu più famosi sono “Sōjōbō del monte Kurama”, “Tarōbō del monte Atago” e  “Jirōbōdei monti Hira".

  • i Kotengu: sono molto più simili a uccelli che a esseri umani, indossano anche loro abiti da monaci asceti, vivono in solitudine e sono esseri maligni.

KAPPA

Il kappa è chiamato anche kawatarō o kawako. È un umanoide di piccole dimensioni con mani e piedi palmati simile a una rana o di una scimmia, o qualche volta viene descritto anche con il muso simile a quello di un gorilla o di una tartaruga. I kappa hanno un avvallamento sulla testa contenente acqua e, se questo viene rovesciato, perdono la loro forza. Questa depressione è circondata da capelli ispidi e corti, da cui deriva il nome del taglio “okappa atama”.

Vivono in laghi, paludi e stagni e nuotano molto bene, infatti esiste l’espressione giapponese “kappa no kawa nagare”, che significa  “un kappa che si fa portar via dalla corrente”, questo vuol dire che anche gli esperti possono sbagliare. I kappa sono molto maliziosi e secondo alcuni anche molto pericolosi, si nutrono di sangue e mangiano i bambini.

L’unico modo per sconfiggere i kappa è quello di inchinarsi: i kappa sono infatti molto affezionati all’etichetta e se un umano si prostra non potranno fare altro che ricambiare. In questo modo l’acqua contenuta nella cavità sulla loro testa cadrà e loro perderanno il loro potere. Inoltre si dice che se un uomo riempie la depressione con l’acqua, il kappa sarà costretto a servirlo per l’eternità.

I kawako possono anche stringere amicizia con gli umani, soprattutto con offerte come i cetrioli (il loro cibo preferito, che amano anche più dei bambini).

ONI

Gli Oni sono esseri umanoidi simili a orchi o demoni. Di solito sono raffigurati con artigli, capelli selvaggi e due corna sulla testa. Indossano una pelliccia di tigre chiamata kanabō e hanno in mano una mazza chiodata. Possono essere di colori diversi, ma quelli più comuni sono rosso, blu, nero, rosa e verde.

Originariamente erano considerati esseri benigni in grado di scacciare gli esseri malvagi, mentre in seguito vennero ritenuti torturatori delle anime dannate. Successivamente, l’oni venne associato al male e quindi diventò portatore di calamità. Oggi sono simbolo dei morti, della terra, della pestilenza, della carestia e della vendetta.

Gli oni appaiono anche in alcuni anime, come ad esempio in un episodio di Dragon Ball Z.

Esiste inoltre l’espressione “oni con la mazza ferrata” che vuol dire “invincibile”, “imbattibile” oppure anche “forte oltre i forti”, e può essere usata anche nel senso di migliorare le proprie capacità naturali con l’uso di un attrezzo.

Oltre a questi, ci sono molti altri yokai: infatti il folclore giapponese è vastissimo, pieno di creature mitologiche e di leggende.

Ci sono molti manga e anime in cui sono presenti gli yokai, come ad esempio Yo-kai Watch, Yu degli spettri, Hanako-kun e i sette misteri dell’accademia Kamome, GeGeGe no Kitarō, Mononoke, Elegant Yōkai Apartment Life (Yōkai Apāto no Yūga na Nichijō),  Naruto e Inuyasha.

Oltre agli yokai esistono anche gli shikigami, ovvero degli spiriti che possono essere richiamati dagli Onmyōji, specialisti nelle arti magiche e nella divinazione, e sono simili a dei famigli. Sono invisibili alla maggioranza delle persone, ma il loro aspetto in genere è somigliante a quello di piccoli oni.

Gli shikigami possono prendere sembianze umane o animali e

hanno il potere di possedere, stregare, far provare dolore o portare alla morte le persone. 

L’Onmyōji più famoso fu Abe Seimei e visse tra il 921 e il 1005, durante il periodo Heian. Era un astrologo giapponese e la sua abilità divenne leggendaria già durante la sua vita: ci sono infatti delle leggende riguardo a lui e le sue magnifiche doti.

Anche gli shikigami compaiono in alcuni manga e anime, in cui però non sono rappresentati come nella tradizione antica; degli esempi sono: Death Note, Jujutsu Kaisen, Yu-gi-oh GX e La stirpe delle tenebre.

Camilla Barbato, 1^D

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