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LA REGINA DEGLI SCACCHI - Recensione


Titolo: La regina degli scacchi


Formato: mini-serie tv


Anno: 2020


Stagioni: 1


Episodi: 7


Lingua originale: inglese


Genere: drammatico


Ambientazione: America, Europa, Russia


Ideatore: Scott Frank, Allan Scott


Attori principali: Anya Taylor-Joy (Elizabeth "Beth" Harmon), Bill Camp (William Shaibel), Moses Ingram (Jolene), Christiane Seidel (Helen Deardorff), Rebecca Root (Miss Lonsdale), Chloe Pirrie (Alice Harmon), Akemnji Ndifornyen (Mr. Fergusson), Marielle Heller (Alma Wheatley), Harry Melling (Harry Beltik), Patrick Kennedy (Allston Wheatley), Jacob Fortune-Lloyd (Townes), Thomas Brodie-Sangster (Benny Watts)


Trama: La serie è ambientata negli anni '50, in un orfanotrofio femminile, dove Beth, bambina di otto anni, incontra Jolene, una ragazza vivace e amichevole di qualche anno più grande. Helen Deardorff è la donna che gestisce l'orfanotrofio e il signor Shaibel, che ne è il custode, impartisce a Beth le sue prime lezioni di scacchi. Come era comune negli anni '50, l'orfanotrofio distribuisce quotidianamente pillole tranquillanti alle ragazze, il che si trasforma in una dipendenza per Beth. Pochi anni dopo, Beth viene adottata da Alma Wheatley e da suo marito, che vengono da Lexington, Kentucky. Nella sua nuova casa, la giovane decide di iniziare a partecipare a tornei di scacchi. Vince molte partite, facendosi notare, e stringe amicizia con diverse persone, tra cui Harry Beltik, Benny Watts e Townes. A mano a mano, mentre continua a vincere partite e diventa più famosa, sviluppa anche una sempre maggiore dipendenza da farmaci e da alcol, e inizia a perdere il controllo della sua vita.


Commento: è una serie intrigante e diversa dal solito che è saltata al primo posto della classifica italiana il giorno dopo il suo rilascio. Non sono solita guardare questo genere di produzioni, ma ho adorato il modo in cui è raccontata questa storia e tutto ciò è dovuto anche alla splendida prestazione degli attori. Consiglio questa serie a chiunque e credo che potrebbe certamente diventare un cult.


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