LA VIA DELL'HAMBURGER
- pubblicazionesirin
- May 27
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L’uomo è un essere libero, ma non esiste libertà senza consapevolezza, quindi è fondamentale essere coscienti di ciò che scegliamo, per evitare che qualcun altro decida per noi.
Sono molto comuni pubblicità dove si vedono animali che pascolano felici prima di trasformarsi in un piatto di carne invitante, ma cosa c’è nel mezzo? Cosa non ci viene
volutamente mostrato?, quello che noi non vediamo è esattamente ciò che invece dovremmo vedere, il processo di macellazione.
Gli animali vengono prelevati dall’allevamento, trasportati al mattatoio in camion affollati, con viaggi lunghi e senza possibilità di abbeverarsi per 12 ore o di nutrirsi per 24. Quando arrivano al mattatoio sono stanchi, confusi, spaventati, affamati, a volte feriti, in alcuni casi può anche capitare che gli animali muoiano durante il tragitto a causa di un cattivo stato di salute o per le condizioni climatiche.
Una volta scesi dai camion vengono guidati all’interno della struttura, anche con la forza, e qui gli animali vengono visitati dal veterinario supervisore prima della macellazione; lo stesso veterinario deve poi effettuare un’ispezione post-mortem per tutelare le persone da malattie trasmissibili all’uomo.
Dopo la visita gli animali vengono condotti nell’area adibita allo stordimento dove vengono fatti entrare all’interno di apposite casse che ne bloccano i movimenti e la testa. Spesso per far entrare nei box gli animali spaventati dalle urla e dai rumori, vengono utilizzati metodi piuttosto violenti, come pungoli elettrici (bastoni che rilasciano una scarica elettrica), che secondo la legge non dovrebbero essere usati ripetutamente su uno stesso animale e con scariche della durata di un secondo al massimo.
Per la legge italiana tutti gli animali uccisi per il consumo umano devono essere storditi prima dell’uccisione, in modo che l’animale non sia cosciente e, se stordito bene, non senta dolore, I metodi di stordimento cambiano in base alla specie: i volatili da cortile vengono appesi per le zampe e la loro testa viene immersa in acqua elettrificata, facendogli perdere sensibilità e coscienza, il punto critico di questo metodo è che se l’animale non immerge bene la testa non perde subito coscienza e quindi c’è il rischio che rimanga sveglio durante lo sgozzamento. Un altro metodo di stordimento è la dislocazione cervicale, che consiste nella torsione del collo, ma può essere sfruttato solo nel caso in cui non ci siano altri mezzi per lo stordimento disponibili e soprattutto non può essere usato per animali di peso superiore ai cinque chili.
Per i suini il metodo più utilizzato è l’elettronarcosi, ovvero il passaggio di una scarica elettrica di attraverso due elettrodi che vengono posizionati dietro le orecchie, oppure l’esposizione al biossido di carbonio, che sfrutta l’effetto anestetico della CO2.
Per animali di grande taglia, come bovini ed equini, si utilizza per lo più la pistola a proiettile captivo penetrante, un’arma dotata di una punta di ferro retrattile lunga sei centimetri che viene puntata in un punto specifico della testa e che penetra nel cranio dell’animale, stordendolo ma non uccidendolo. Questo metodo può essere usato anche per i maiali, ma è estremamente difficile, dato che le ossa frontali del maiale sono molto spesse e quindi c’è il rischio che il proiettile non raggiunga il cervello.
Essendo questo un metodo manuale e veloce non è raro che l’operatore sbagli a posizionare la pistola, non stordendo l’animale, in questi casi bisognerebbe effettuare una seconda perforazione. Questi errori causano ovviamente ulteriore sofferenza all’animale e, nel caso in cui non venga effettuata la seconda perforazione, questo rimane cosciente durante l’uccisione.
La fase dello stordimento è sicuramente la più crudele e il momento di maggiore stress per gli animali, che vedono quelli davanti a loro morire e quindi arretrano, cercano di scappare, ma vengono costretti a entrare nella cassa di stordimento. Capita non di rado che i maiali, con un sistema cardiocircolatorio già appesantito dal sistema di allevamento intensivo, muoiano all’improvviso, terrorizzati. E ciò avviene nonostante la normativa 1099/2009, attiva in italia dal 2013, che stabilisce delle regole all’interno dei mattatoi, che devono essere seguite e che garantiscono il benessere degli animali e vietano qualunque comportamento che gli possa arrecare ansia, stress o paura, evitabili.
Lo stordimento è seguito dalla iugulazione in cui gli animali vengono appesi per gli arti posteriori, o sdraiati su un fianco, e gli vengono recisi con un coltello i vasi sanguigni più grandi che si trovano nel collo. Il dissanguamento deve avvenire il prima possibile dopo lo stordimento poiché c’è il rischio che l'animale si risvegli e resti cosciente durante il processo (avvenimento non raro), il dissanguamento dovrebbe causare una morte più rapida ed evitare il ristagno di sangue nel corpo che porterebbe ad una cattiva conservazione della carne.

Gli animali poi vengono depilati con la fiamma ossidrica (nel caso dei maiali) o spiumati (nel caso degli uccelli), scuoiati ed eviscerati per poi essere tagliati a metà lungo la spina dorsale longitudinalmente. Infine vengono ispezionati e soltanto con il permesso del veterinario la carne può passare allo stoccaggio, ovvero il raffreddamento in una cella frigorifera in cui avviene la trasformazione dei muscoli in carne.
Questo articolo non vuole essere una galleria degli orrori, ma solo un modo per rendere i nostri lettori consapevoli delle modalità con cui la carne arriva nei nostri piatti, attraverso un processo già di per sé violento ma ancora di più se non viene svolto nel modo corretto.
Vorrei porgere un ringraziamento speciale alla Dott.essa veterinaria Sara Toni, che ha contribuito in maniera importante a fornire le informazioni utili alla stesura di questo articolo.
Viola Menchetti 2A
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