top of page

LAGO TRASIMENO: biodiversità a rischio


La perdita di biodiversità è una delle emergenze planetarie causate dalle attività dell’uomo. Infatti il cambiamento climatico e la distruzione degli habitat marini e terrestri, la pesca sfrenata e il bracconaggio hanno portato nel tempo molte specie in tutto il mondo sull’orlo dell’estinzione. Per notare la riduzione della biodiversità non occorre guardare lontano: il lago Trasimeno, quarto lago d’Italia per estensione, ha conosciuto negli ultimi anni un notevole abbassamento del livello dell’acqua, con conseguenze anche sulla flora e la fauna che lo popolano. Il Trasimeno è un lago poco profondo (attualmente circa 4m), ricco di biodiversità ma anche molto fragile, perché il livello dell’acqua è strettamente legato alle condizioni del clima. Nel 2022 il lago è sceso nel periodo estivo di 155 centimetri sotto lo zero idrometrico. 

Le cause principali sono l’aumento delle temperature e la scarsità di precipitazioni degli ultimi anni, aggravate da una manutenzione carente di affluenti e dragaggi. Le ripercussioni per l’equilibrio degli ecosistemi lacustri sono sempre più gravi: fenomeni di prosciugamento e avanzamento della linea di costa (e quindi distruzione di habitat) sono tra i più evidenti. La riduzione del livello idrico provoca inoltre l’aumento di solidi sospesi, una minore trasparenza delle acque, l’accumulo di sali, e le conseguenze sono alterazioni nell’equilibrio degli ecosistemi che possono portare alla riduzione di alcune specie e al proliferare di altre. Ad esempio si registra un’abbondanza di alghe, che mettono a rischio anche il turismo del lago, e di carpe, i cui avannotti crescono tra le alghe per difendersi dai predatori; al contrario, diventa sempre più raro riuscire a pescare il latterino, che in passato si radunava in enormi branchi all’interno delle darsene e vicino ai pontili, mentre ora non più a causa del livello dell’acqua troppo basso. Un altro ecosistema in preoccupante impoverimento è quello del canneto, soprattutto nell’Oasi naturalistica “La Valle”. Basti pensare che tra gli anni ’50 e il 2007 il canneto si è ridotto dell’89%! Questo fenomeno è testimoniato anche da studi ornitologici: le specie di uccelli tipiche delle zone umide stanno diminuendo, mentre sono in aumento le specie terricole, in particolare quelle forestali. Questo processo sta determinando la perdita di specie rare, sostituite da altre molto più comuni. 

Il livello dell’acqua sempre più basso non tarderà ad avere anche conseguenze per l’economia del luogo, soprattutto riguardo alla pesca e al turismo: anche uscire dai porti e raggiungere le isole diventa sempre più faticoso a causa dello scarso pescaggio delle imbarcazioni. 

La speranza è che verranno presi dei provvedimenti per cercare di tutelare il fragile equilibrio del lago e dei suoi ecosistemi e per la manutenzione degli emissari artificiali, anche al fine di proteggere la preziosa ricchezza della flora e della fauna che popola il nostro lago.


Beatrice Trottolini 2M

bottom of page