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Lo psicoterapeuta di 10 milioni di coppie britanniche

Uno scienziato americano a capo del più grande studio sulla compatibilità dei segni zodiacali.

Vi assicuro che non è necessaria una laurea per capire questo concetto, eppure ne sono servite molteplici per dimostrarlo.

Sentir parlare di segni zodiacali, ad oggi, è all’ordine del giorno sia attraverso qualche programma tv trasmesso tanto per intrattenere più che per informare, sia per mezzo di vere e proprie applicazioni progettate per bruciarvi il cervello.

E sì, a tutti piacerebbe parecchio capire se l’orbita del nostro destino si intersechi in una qualche maniera con quella del ragazzo della classe accanto alla nostra.


Il miglior modo per dormire sogni tranquilli? Fare in modo che quella presunta compatibilità sia:


  • positiva

  • NON verificabile


Dunque, per mettere l’anima in pace al 30% di Italiani che vivono secondo il motto “non è vero, ma ci credo”, il sociologo David Voas, attraverso il Census britannico, ha raccolto i dati di venti milioni di individui, cioè di dieci milioni di coppie, per verificare il successo del loro matrimonio basandosi sulle loro date di nascita. Be’:, se ci sia la minima probabilità di successo per quelli nati sotto il segno della Vergine ad amare i Capricorno, o per la Bilancia ad amare il Leone, sarebbe  rivelata dalle statistiche. 

Come Voas dichiarò contemporaneamente alla pubblicazione di tale studio scientifico:”Quando si ha una popolazione di dieci milioni di coppie, anche se solo una coppia su mille fosse influenzata dalle stelle, si avrebbero diecimila coppie in più del previsto con una determinata combinazione di segni”.


Questo è ad oggi lo studio più grande mai condotto riguardante l’astrologia, e l’ennesima conferma di come essa sia solo un grande “complesso di credenze e tradizioni”. Le combinazioni dei segni zodiacali delle coppie prese in esame erano, come previsto, assolutamente casuali.


Ma allora, perché ci viene molto più facile credere che la terra non sia piatta piuttosto che smascherare qualche bugia divinatoria?

Nel 1948, lo psicologo Bertram Forer sottopose tutti i suoi studenti a uno stesso test conosciuto come il “Diagnostic Interest Blank”  consistente in una serie di domande riguardanti aspirazioni, obiettivi e caratteristiche personali valutate poi secondo un'interpretazione qualitativa. Forer, dopo aver elaborato un unico profilo per la sua popolazione, lo consegnò agli studenti, chiedendogli di valutarne l’adeguatezza da 0 a 5. La media dei giudizi fu 4,26. Come già detto, Forer non si prese la briga di elaborare un profilo personalizzato per ogni singolo studente, ma la gran parte si rivide nell’unico sviluppato.

Da qui il nome del fenomeno “Effetto Forer” con cui si indica la tendenza di un individuo ad immedesimarsi in un profilo che crede essere a lui riferito, senza rendersi conto di quanto esso abbia delle caratteristiche vaghe e generiche. Di conseguenza, capace di adattarsi a un gran numero di persone.


Perciò potremmo identificarci nel Cancro come nell’Acquario se solo non sapessimo il nostro segno zodiacale di nascita.


In conclusione, per quanto sarebbe bello predire chi sarà al nostro funerale, sarà possibile scoprirlo solo… be’, morendo!


Livia Fiacca 2°G


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