Sono ormai diversi mesi che siamo nel bel mezzo di una pandemia e come è giusto che sia ogni giornale e ogni telegiornale ne parla, ma purtroppo il mondo intero sembra essersi dimenticato del resto; di tutti i problemi che avevamo prima e che non sono magicamente scomparsi.
Non so se ci ricordiamo dei Friday For Future che abbiamo fatto e di tutti i progetti scolastici vissuti a scuola per imparare il rispetto dell’ambiente ma credo che dovremmo perché la natura sta andando in rovina.
Ne è un esempio il mare di Laptev che per la prima volta nella storia non si è ancora congelato: ciò causerà danni irreversibili a tutto l’ecosistema, portandoci in tempi brevi ad avere un’estate senza ghiaccio. Il mare di Laptev, porzione orientale del Mar Glaciale Artico, negli altri anni verso la metà di ottobre era già completamente ghiacciato e da lì, si spostava verso ovest portando con sé sostanze nutritive necessarie alla sopravvivenza dei plancton artici, per poi arrivare nello stretto di Fram (tra Groenlandia e le isole Svalbart) in primavera, per rompersi. A causa dell’ondata calda che ha raggiuto la Siberia durante l’estate, la porzione di ghiaccio presente nell’Artico a luglio si è ridotta al minimo, la temperatura media del mare è aumentata di ben 5°C e, finché non si abbasserà il ghiaccio non si formerà: secondo gli scienziati continuando di questo passo al massimo entro il 2050 si avrà un’estate senza ghiaccio. “Ci pensiamo domani”, è quello che ognuno di noi si sta ripentendo per salvare la natura, ma se un domani fosse troppo tardi? Ma se quello che potremmo fare domani, lo facessimo oggi!? Salvare quel poco che ci resta per le generazioni future è un nostro dovere, perché, come ci ha insegnato questo virus, ora non è il momento di essere egoisti e il solo fatto che durante l’estate il ghiaccio del Mar Glaciale Artico non si formi dovrebbe farci riflettere e farci fare qualcosa per evitare che la situazione peggiori ulteriormente.
G. R.
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