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PATRICK CHERIF: L’INFLUENCER DELLA LETTERATURA ITALIANA


Se sei uno studente è molto probabile che tu abbia sentito parlare di Patrick Cherif, in particolare dei suoi video su I promessi sposi e sulla Divina Commedia. Patrick Cherif è un docente universitario di Letteratura Italiana e di Metodologie della Ricerca presso l’Università di Sfax, in Tunisia, e svolge attività di ricerca anche in Francia, presso un laboratorio dell’Università di Montpellier. Oltre ad aver insegnato all’università in Spagna e in Polonia, è stato Cultore della Materia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ed ha un dottorato di ricerca in Studi Filologici e Letterari conseguito all’Università di Cagliari. Ha pubblicato monografie e saggi sulla poesia contemporanea ed è conosciuto per il suo canale YouTube, dove con delle brevi spiegazioni riesce a far comprendere a tutti concetti apparentemente complessi, risultando di grandissimo aiuto. Si interessa anche all’analisi di poesie contemporanee e canzoni rap italiane con la sua rubrica #TraLeRime. Nel suo canale, inoltre, realizza anche video dal contenuto ironico e scherzoso, come quelli della rubrica intitolata Poesia in Movimento, in cui analizza alcuni personaggi del web come se fossero personaggi letterari. Negli ultimi anni Patrick ha pubblicato diversi manuali scolastici dedicati a I promessi sposi e alla Divina Commedia, tra i quali ricordiamo la sua guida al capolavoro di Manzoni. Per quanto riguarda il versante rap, invece, la sua ultima fatica letteraria è Dante a tempo di rap, scritto insieme ai rapper Murubutu e Claver Gold. Lo abbiamo intervistato in esclusiva per LaSiringa, per comprendere meglio la persona che si cela dietro al personaggio pubblico di Patrick Cherif.


Cosa l’ ha fatta appassionare alla letteratura italiana?


Da quando ero ragazzo, entrando nelle biblioteche e andando in giro per gli scaffali, ho sempre avuto la sensazione che nella letteratura potessi trovare qualcosa in più e ho sempre avuto il desiderio di leggere quei testi che andavo ad incontrare. Pur non avendo una grande consapevolezza storico-letteraria di quei libri che vedevo, percepivo che erano qualcosa di antico, di lontano da me, qualcosa di scritto da uomini che non esistevano più e che pure avevano ancora qualcosa da dire. Questo per quanto riguarda la letteratura intesa in senso stretto, a livello di contatto coi libri. Invece, ciò che mi ha portato ad amare così tanto la poesia sicuramente è stata la mia esperienza alle elementari. Ricordo la mia maestra che, già a 7 o 8 anni, ci proponeva di leggere versi. Una delle poesie che mi colpì di più fu Soldati di Ungaretti. Inizialmente non ne capivo il significato profondo, però sentivo che conteneva qualcosa di toccante… Questo incontro è stato emotivamente decisivo.


Com’è nata l’idea di aprire il canale su YouTube?


Ci sono tre principali motivazioni per cui ho deciso di aprire un canale YouTube. Innanzitutto volevo trasmettere a molte persone la mia passione per la letteratura e il rap. Poi c’era il desiderio, vivendo all’estero, di impiegare la lingua italiana in tutte le sue potenzialità espressive. Infine, sono sempre stato affascinato dal mondo di YouTube, che usavo da utente. Così ho pensato di passare dall’altra parte e divenire un creatore.


La sua esperienza scolastica ha in qualche modo influenzato la decisione di aprire il suo canale YouTube?


Sì e no, dato che nel momento in cui ho aperto il mio canale non ho pensato al passato, ma al modo in cui avrei dovuto creare i video. Allo stesso tempo la mia esperienza scolastica ha però influito poiché mi sono chiesto: “Se fossi ancora uno studente, come vorrei che venissero realizzati i video perché mi aiutino veramente a comprendere i concetti? Che tipo di canale vorrei per capire argomenti complessi?” Poi, dato che mi occupo di letteratura, ovviamente ho fatto video che trattano di questo.


Cosa l’ha spinta a creare la rubrica Poesia in Movimento?


La rubrica Poesia in movimento è nata dalla mia deformazione professionale. Quando studi qualcosa per tutto il giorno, per tanti anni, inizi a vedere il mondo in quella maniera. Anni fa mi occupavo tantissimo di teoria della ricezione e poetica cognitiva. Quindi ogni evento circostante diveniva per me oggetto di analisi attraverso le metodologie di ricerca legate a quelle discipline. Poi, stando molto sul web, mi sono detto: “Perché non analizzare alcuni dei personaggi di YouTube come se fossero personaggi di un romanzo?”. Però questo non mi bastava, in quanto volevo anche suscitare la risata, creare un contenuto che fosse a metà tra il serio e il faceto e che inducesse lo spettatore a chiedersi: “Ma è serio o ci sta prendendo in giro?”. In realtà non c’è una presa in giro vera e propria, in quanto l’analisi è seria. Tant’è che nei primi video in descrizione mettevo anche una bibliografia, come se qualcuno dovesse scrivere la tesi di laurea su questi personaggi. Tuttavia, il montaggio è volto a suscitare la risata perché mi rifaccio a un genere di YouTube che si chiama “YouTube Poop”, dove i frame vengono messi in successione per dare un significato altro. Ecco, allora, che io dico qualcosa che la clip successiva sembra negare. La comicità nasce dal contrasto tra il contenuto serio, quello del docente ex cathedra, e l’oggetto analizzato, che invece è qualcosa di basso, quotidiano, in quanto fa parte di un contesto ludico, di intrattenimento.


Secondo lei, perché ha avuto così tanto successo tra i giovani?


Sinceramente non credo di potermi definire una persona di successo, al massimo si può dire che io abbia raggiunto una certa visibilità. Detto questo, posso immaginare che alla base della mia popolarità ci siano la qualità dei contenuti e la molta attenzione ai dettagli. Ad esempio, prima di iniziare a girare i riassunti dei capitoli dei “Promessi Sposi”, ho guardato tutto il materiale che c'era in giro sul web e ho studiato su diversi libri, oltre che a suddividere personalmente in sequenze tutto il romanzo di Manzoni. E lo stesso ho fatto con la Divina Commedia. L’obiettivo era ed è quello di creare un contenuto unico ed originale, che non esiste già; in caso contrario, a mio avviso, non avrebbe alcun senso crearlo.


Tornando indietro, cambierebbe qualcosa del suo percorso su YouTube e di ciò di cui tratta?


Non cambierei nulla del mio canale per quanto riguarda gli argomenti trattati. Credo che questa attività non abbia arricchito solo gli ascoltatori ma anche me. Ad esempio, gli iscritti mi hanno fatto conoscere nuovi cantanti e videogiochi. Ho notato, però, che il 70% delle persone che seguono il canale lo fa per far fronte a un’interrogazione o a una verifica e non per una vera curiosità intellettuale. Se potessi tornare indietro, quindi, vorrei solo far arrivare i miei video a un maggior numero di appassionati di letteratura.


Ha qualche progetto a cui sta lavorando?


Sì. Vorrei dedicarmi maggiormente all’analisi dei testi rap e cercare di dare un tracciato di questo fenomeno dagli anni Novanta a oggi, un po' come si fa con le storie letterarie vere e proprie. Spero di trovare il tempo per potermi dedicare in particolare all’analisi di alcuni autori e canzoni. Inoltre mi piacerebbe arricchire sempre di più il canale di contenuti letterari in senso stretto.


Cirimbilli Gabriele 3°H

Piergentili Sofia 2°H

Piselli Giulia 3°H





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