Il giorno 4 novembre, “La Siringa” è andata presso la Tavola della pace, in via della viola, ad intervistare Flavio Lotti. Flavio Lotti è l’organizzatore della marcia della pace e coordinatore della Tavola della pace, il quale è stato molto disponibile a rispondere ad alcune domande.
• In che cosa consiste la marcia della pace e che cos’è?
L’evento è una marcia che si tiene ogni anno dal 1961. Le persone accorrono da tutta Italia per partecipare, molte giungono anche dall’estero. A fondare questa manifestazione fu Aldo Capitini, professore universitario di Perugia, e dopo 2 anni l’idea fu messa in atto. Fu S. Francesco, con la sua pratica della non-violenza ad ispirare Capitini. Il motivo per cui la fondò è molto semplice quanto importante, in quel periodo vigeva la paura. Paura dovuta a una guerra tra due grandi potenze l’America e la Russia, denominata guerra fredda. Prima di allora in Italia non c’era stata alcuna manifestazione sotto forma di marcia, esse avvenivano tutte in piazza o in posti al chiuso. Una particolarità di questa manifestazione è che gli Umbri, che dovrebbero essere la parte di popolazione più affluente, sono in realtà una scarsa percentuale rispetto all’afflusso generale.
• La marcia della pace ha un futuro?
Per ora si presuppone che questa iniziativa continuerà annualmente nel tempo per una semplice motivazione: la pace è fragile e sarebbe un discorso utopico credere che la guerra non si ripresenterà, perché, a nostro discapito, fa parte della nostra realtà.
• Perché è importante partecipare alla marcia della pace?
Se ci si sente in dovere di fare qualcosa per cercare di raggiungere la pace, partecipare a quest’evento è un grande passo. Ognuno di noi può fare qualcosa per ottenere la pace perché la pace si fa dove le persone vivono. Ingenuamente si pensa che il contrario di Pace sia Guerra ma la realtà è che il contrario di Guerra è felicità, perché se c’è pace c’è felicità.
• Perché il tragitto da Perugia a Assisi?
La marcia parte proprio da Perugia, città natale del suo fondatore fino ad arrivare ad Assisi, città di S. Francesco per una distanza di 24km.
• In quest’anno ancora interessato dall’emergenza sanitaria temeva uno scarso afflusso?
A causa della pandemia quest’anno c’è stato un afflusso minore, ma comunque importante.
• Cosa spinge uomo a riporre i suoi sforzi e tanti sacrifici in un lavoro come questo?
La risposta di Lotti è semplice e chiara “Perché io ci credo”. E dimostra di crederci anche durante il resto dell’anno, infatti quando non organizza la marcia, la Tavola della Pace si impegna a diffondere ciò in cui crede nelle scuole, attraverso l’educazione civica, e negli enti locali.
Sofia Presciutti
Sofia Rizzo
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