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PERCHÉ VARCARE LA SOGLIA DI UNA PORTA FACILITA LA PERDITA DI MEMORIA?



È capitato a tutti di chiedersi, appena varcata la soglia di una porta, “cosa dovevo fare?”


Una ricerca condotta presso l'Università di Notre Dame e pubblicata sul "Quarterly Journal of Experimental Psychology" nel 2011, ha scoperto che non si tratta di banali coincidenze, ma che il fenomeno, chiamato “Doorway Effect”, è legato al nostro sistema di archiviazione dei ricordi.


Per dimostrarlo sono stati condotti tre esperimenti in ambienti sia reali che virtuali, in cui i soggetti dovevano eseguire compiti di memoria attraversando un ambiente unico, o passando da una stanza a un’altra varcando una o più porte.


Il primo esperimento si svolgeva in un ambiente virtuale, cui le persone coinvolte avevano il compito di selezionare degli oggetti su un tavolo e scambiarli con altri collocati su un piano diverso, per poi andare a recuperarne alcuni. È stato notato che, coloro che passavano attraverso una porta per compiere l’azione, dimenticavano più spesso degli altri ciò che avevano fatto o ciò che dovevano fare.


Nel secondo esperimento, condotto in un ambiente reale, veniva chiesto ai soggetti di nascondere in alcune scatole degli oggetti scelti dal tavolo, e di ritrovarli. Il risultato è stato analogo a quello del primo esperimento.


L'ultimo esperimento è servito per verificare se le porte servissero effettivamente da evento divisorio, o la capacità di ricordare fosse legata all'ambiente in cui era stato concepito il ricordo. I risultati però, hanno dimostrato che tornare al punto di partenza dopo aver varcato una porta non genera alcuna rievocazione.


Gli esiti degli esperimenti suggeriscono quindi che l'atto di passare attraverso una porta serve al cervello come una sorta di marcatore, e permette di mantenere nella memoria un’informazione fino al momento in cui la nostra percezione la considera utile al contesto. A far scattare questo meccanismo, comunque, non sarebbero soltanto le porte, infatti basta un campanello che suona o qualsiasi altro evento che rompe lo schema e obbliga la nostra mente a concentrarci rapidamente su qualcos’altro, dimenticando ciò che si stava facendo pochi secondi prima. Soltanto quando per errore la nostra mente cancella l’informazione sbagliata, ci rendiamo conto dell’esistenza di questo complicato meccanismo mentale.


Giulia Piselli 3°H


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