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RECENSIONE DI THE BATMAN


“Io sono Vendetta”.È questa la frase più iconica di The Batman, film atteso dai fan da ormai 5 anni. Il 3 marzo ha fatto il suo ingresso nelle sale l’ultimo cinecomic della DC diretto da Matt Reeves (regista di Cloverfield, Apes Revolution- Il Pianeta delle scimmie e The War- Il Pianeta delle scimmie), ambientato in un universo completamente nuovo.


All’inizio questo progetto doveva essere scritto, diretto e interpretato da Ben Affleck, l’attore che ha recitato la parte dell’Uomo Pipistrello in Batman v Superman: Dawn of Justice (2016), Justice League (2017) e il mastodontico Zack Snyder’s Justice League (2021). L’idea era infatti quella di creare un film connesso al “DC Extended Universe” (l’universo cinematografico che comprende tutti i film DC ambientati dopo il primo Justice League del 2017), dopo gli eventi narrati dal JL diretto da Joss Whedon (The Avengers). Tuttavia, dopo l’avvento del Covid-19, problemi familiari e personali e complicazioni con la Warner Bros dovute alla cancellazione dell’universo creato da Zack Snyder (registade L’uomo d’acciaio, Batman vs Superman: Dawn of Justice e del Justice League originale), Affleck ha dovuto affidare il difficile progetto a Matt Reeves. Quest’ultimo ha riscritto completamente la sceneggiatura, e ha ambientato il film in un universo del tutto distaccato dal DCEU: il risultato è una pellicola di ben 3 ore che, grazie al suo distacco dall’esteso universo originario, si è presa la libertà di trattare tutte le vicende necessarie senza alcuna limitazione.


Il film inizia con l’assassinio per mano di una strana figura del sindaco di Gotham City, Don Mitchell Jr., il cui corpo senza vita viene ritrovato coperto di nastro adesivo con su scritto “No more lies” (Niente più bugie). Questa frase non è però l’unico messaggio lasciato dal misterioso assassino: sul petto del cadavere infatti è attaccato un biglietto indirizzato al vigilante Batman e contenente una semplice domanda: “Cosa fa un bugiardo quando muore?”

Questo è soltanto il primo della lunga catena di assassinii di quello che si scoprirà essere l’Enigmista, un misterioso individuo che agisce con l’unico scopo di smascherare le bugie che si celano dietro alla politica corrotta di Gotham. Egli non vuole rimanere nascosto per sempre e sul corpo delle sue vittime lascia un enigma contenente un indizio utile a scoprire la sua identità. Ma perché vuole essere trovato?



The Batman è una detective story intrigante e cruenta, in certe parti quasi horror. L’atmosfera cupa viene sapientemente accresciuta dalla fotografia, che preferisce immagini diluite solo con sfumature di rosso, bianco e nero. La Gotham City che viene mostrata è marcia e corrotta come non mai: piove quasi sempre, anche nelle pochissime volte in cui è giorno. La città stessa è raffigurata come un posto grigio il giorno e nero la notte, sporco, fuligginoso, dalle strade perennemente trafficate e dalla netta contrapposizione tra gli edifici moderni e i vecchi palazzi di pietra e mattoni: persino la stessa tenuta Wayne (la casa della famiglia di Bruce) si presenta con un’architettura dalla chiara marcatura gotica. La colonna sonora, composta da Michael Giacchino (compositore di soundtrack di moltissimi film della Marvel e della Disney), è tetra, grave e decisamente in linea con le sensazioni che il regista vuole comunicare: quelle 4 note si adattano perfettamente a tutto quello che il Crociato di Gotham creato da Matt Reeves vuole rappresentare. Una menzione d’onore merita la stupenda canzone dei Nirvana, Something in the way, che viene suonata all’inizio e alla fine della pellicola.


Il Batman mostrato in questo film (interpretato da Robert Pattinson, apparso anche nella saga di Twilight e in Tenet) è diverso da tutti quelli visti prima d’ora: più dark e più violento, quasi sadico, tutte caratteristiche dovute alla sua sete di vendetta ancora fresca. Il suo alter ego, ovvero Bruce Wayne, è stato quasi completamente represso dalla maschera ecompare molto poco rispetto alla sua controparte vestita di nero: è quasi un outsider. La peculiarità più interessante di questo Batman è costituita dall suo essere il “miglior detective al mondo”: di fronte agli indovinelli dell’enigmista, tuttavia, la sua enorme intelligenza e la sua straordinaria intuitività verranno messe duramente alla prova.


I personaggi secondari non vengono approfonditi più di tanto, eccezion fatta per la Catwoman di Zoe Kravitz (Big Little Lies e Divergent), che è a tutti gli effetti la co-protagonista del film.

Il commissario James Gordon interpretato da Jeffrey Wright (Shaft e No Time To Die) non è nulla in confronto di quello di Gary Oldman della trilogia di Christopher Nolan (Batman begins, Il cavaliere oscuro e Il cavaliere oscuro: il ritorno), e la sua caratteristica indole da “bravo poliziotto” viene comunque fatta trasparire.

L’Alfred Pennyworth di Andy Serkis (Black Panther e la trilogia del Pianeta delle Scimmie) è piuttosto giovane rispetto alle altre versioni mostrate nei film o in generale nei fumetti, una scelta che potrebbe far storcere il naso ad alcuni appassionati. Questo personaggio, almeno all’inizio, presta un aiuto molto pratico e “militare” al Crociato di Gotham, ma dopo aver svolto il suo ruolo viene completamente messo da parte.

Il Pinguino, interpretato da un irriconoscibile Colin Farrell, ha una caratterizzazione un po’ stravagante per essere un gangster e rappresenta il personaggio che gode di un maggiore sviluppo all’interno del racconto del film (chi conosce il finale del film capirà).

L’antagonista, ovvero l’Enigmista di Paul Dano (Prisoners e Il Petroliere), come abbiamo già detto, viene presentato come un personaggio misterioso, sadico e sempre un passo avanti a tutti. Egli porta avanti i suoi piani grazie alla sua “maschera”: solo grazie ad essa può mostrare chi è davvero. D’altro canto, anche Bruce Wayne lo fa, indossando una maschera che non nasconde, bensì mostra la sua vera identità: Batman.


A discapito del minutaggio quasi eccessivo, il film è estremamente denso, ed è impossibile tagliare delle parti senza che la narrazione principale ne risenta. Infatti durante tutta la durata della pellicola non vi è un attimo di riposo: Batman sta sempre investigando, decifrando enigmi o combattendo gruppi di nemici. Alcuni potrebbero dire che il film sia lento, ma una pellicola di questo genere ha bisogno di prendersi il suo tempo per creare l’atmosfera in maniera corretta. La bravura di Matt Reeves risiede nell’aver saputo creare un ritmo frenetico al punto giusto nelle sequenze più importanti . Sotto questo punto di vista risulta difficilissimo trovare un cinecomic paragonabile.


In conclusione, The Batman decisamente non è al livello di uno dei tre film della straordinaria e acclamata trilogia di Christopher Nolan (regista, tra l’altro, di film quali Interstellar e Inception) dedicata al Cavaliere Oscuro, ma nonostante ciò si presenta come un prodotto validissimo: un ottimo film da vedere al cinema, adatto ai fan dei fumetti, ai cinefili e ad un pubblico generalista che cerca un buon thriller-action con un tocco noir da vedere sul grande schermo.






Samuel Tinarelli 2F

Gabriele Cirimbilli 3H


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