Vi siete mai sentiti diversi? o anche incompresi? Per vostra informazione non siete soli. Centinaia di personaggi nella storia della scrittura si sono sentiti così. Forse la società del tempo non li capiva, forse i trattamenti ricevuti nella loro infanzia li segnarono, forse erano semplicemente diversi. Proprio loro che in vita furono considerati troppo strani per essere letti o tanto meno capiti, adesso sono tra i più famosi scrittori dell’ ‘800 e del ‘900
Ma da cosa nasce questa incomprensione?
I cosiddetti “scrittori incompresi” sono nati dissimili dagli altri. Mentre altri autori magari si conformavano per soddisfare le richieste delle case editrici e attirare più l’attenzione dei lettori, questi avevano dentro di loro una passione che li distingueva particolarmente. Poiché parlavano di quello in cui credevano, rendendo i loro lavori particolarmente personali.
Due esempi che ricadono perfettamente nella descrizione sono Franz Kafka ed Edgar Allan Poe.
Edgar Allan Poe
Poe viene oggi considerato uno dei maggiori rappresentanti del genere gotico (anche se questo movimento è nato molto prima di lui) ed è l’inventore del giallo psicologico, del poliziesco e del romanzo d’orrore. Al tempo, però, non aveva tutta questa fama, e non era troppo apprezzato dalla critica. Nella sua vita, l’assenza di genitori, poiché rimasto orfano da giovane, lo segnò particolarmente. Questa influenza è evidentissima nelle sue opere che hanno sempre un tono malinconico, quasi macabro. Forse proprio per questo non fece successo in vita ma solo dopo la morte.
Come le sue opere, passò un’esistenza altrettanto turbolenta. Infatti, lo scrittore aveva un comportamento ludopatico ed era alcolista; per questo fu cacciato di casa dal suo tutore. Fu distrutto ulteriormente dalla morte di sua moglie, trauma che si portò sempre dietro e dal quale non si riprese mai.
Franz Kafka
Fin dall’inizio “oppresso” dalla sua famiglia particolarmente religiosa, Kafka, acuto ragazzo ebreo, cresce nell’insicurezza. Sviluppa di conseguenza una maschera protettiva, facendosi conoscere come “comico” per le sue incongruenze e per le situazioni assurde raccontate nelle sue opere, con le quali cercava intensamente di affermarsi al di fuori della famiglia nella quale doveva subire il rapporto con il padre autoritario.
Kafka farà amicizia con Max Brod, uomo particolarmente interessato ai rapporti carnali, che lo porterà ad essere disgustato dal corpo e, più precisamente, dal suo stesso corpo. Nonostante questo fattore di ribrezzo, lo scrittore intraprenderà rapporti molto intensi e profondi con le donne conosciute, di cui c’è testimonianza nelle numerose lettere scritte a loro.
Franz fu un uomo che mise tutto se stesso nei suoi racconti dove si trovano spesso riferimenti alla sua vita personale e dai quali si comprende la sua cupa interiorità, la difficoltà di accettare il proprio corpo e la sua personalità oltre che il problematico rapporto con il padre.
Egli riesce, infatti, a trasmetterci, tramite le sue opere, angoscia, smarrimento e persino frustrazione, raccontando, ad esempio, storie di personaggi che non riescono a diventare padroni del proprio destino.
Oggi, nonostante il poco apprezzamento ricevuto in vita, Poe e Kafka sono amati dai lettori più accaniti (me compresa) e i loro lavori sono diventati classici della letteratura globale. Questo dimostra quanto la diversità, in fin dei conti, aiuta a spiccare e a distinguersi dagli altri.
Beatrice Borscia, 2° N
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