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SE VOLETE CHIUDERE UN AMICIZIA


Se volete chiudere un’amicizia e non sapete come fare, una buona tattica è sicuramente quella di giocare una partita ad UNO. Infatti recenti studi scientifici, molto attendibili, hanno affermato che nessuno conosce realmente le regole di questo gioco, ma questo non fermerà le nostre guerre di posizione. Quindi, come ogni giocatore ha la sua versione delle regole, anche in matematica alcuni “giocatori” hanno delle opinioni che si distaccano dal pensiero di massa. Lo so, lo so, ora vorreste tornare alle elementari per dire due parole alla maestra che vi diceva che la

matematica non è un’opinione. Infatti, come ha spiegato Filippo Papallo, non lo era fino a poco più di un centinaio di anni fa, ma partiamo dal principio.

Ogni anno si tiene FameLab, un concorso di scienza, dove ogni concorrente ha 3 minuti per impressionare il pubblico con concetti di ogni genere attraverso l’ausilio di pochissimi oggetti. Filippo Papallo è stato uno dei concorrenti dell’edizione di quest’anno e ha presentato un brillante collegamento tra le opinioni che ognuno di noi ha sulla matematica e quelle che si sono create nel corso della storia sulla matematica. Infatti noi comuni studenti studiamo una matematica che si basa su 7 assiomi fondamentali, ovvero delle verità indiscutibili. Il primo di questi enuncia che un insieme esiste. Pensate: se nessuno lo avesse scritto baseremmo la matematica sul nulla totale. A fare questa lista è stato il matematico tedesco Ernst Zermelo (di che nazionalità poteva essere l’autore di una cosa così burocratica e precisa?) nel 1908; ma un po’ come negli universi della Marvel, con tale elenco si è creato un universo parallelo in cui questi assiomi non esistono. In questo universo sono possibili cose a noi inimmaginabili; ad esempio secondo il paradosso Banach-Tarski il volume è qualcosa di improprio, ovvero da un qualsiasi corpo si possono scindere infiniti

corpi della stessa grandezza di esso (assurdo vero?). Di sicuro tra i problemi in questo universo non c’è la fame del mondo.

Dopo il suo intervento, noi della Siringa siamo riusciti a fargli delle domande.


Come ti è venuta in mente l’associazione tra il gioco UNO e le opinioni nella matematica?


“Stavo pensando alle diverse regole del gioco di UNO, e quanto mi dia fastidio che ognuno di noi abbia le sue regole personali. Volevo spiegare alla gente che il concetto 2+2=4 è vero solo in determinati contesti. Infatti, come devi scegliere con che amici giocare, se non vuoi finire in una rissa, devi capire il contesto che tipo di matematica richiede.”

Il paradosso di Banach-Tarski era davvero necessario? Oppure anche tra i matematici c’è sempre chi vuole fare l’alternativo e andare controcorrente?


“Andare contro la massa è un po’ una perversione di tutti i matematici. Mi viene in mente il paragone dell’uovo e la gallina, o meglio: la matematica è nata e poi noi la applichiamo alla natura, oppure prima c’era la natura che segue le sue leggi e la matematica è solo un modo per ”modellizzarla”? Secondo me la matematica è un gioco dove la natura fa le regole e gli assiomi sono semplicemente il nostro libretto delle istruzioni per capirla. Però bisogna sempre chiedersi, e se non fosse così? Se 2+2 fosse diverso da 4? La risposta è sì. Possiamo, quindi sì, forse è stato l’alternativo controcorrente a darci qualcosa di cui potremmo aver bisogno”


Lei segue l’assioma di scelta oppure il paradosso di Banach-Tarski?


“Chiaramente seguo l’assioma di scelta, in quanto più logico. Altrimenti dovrei abolire tutte le mie certezze sulla matematica”


Infine, domanda decisiva. Dopo un +2 possiamo buttare un +4?


“Assolutamente no. Veramente qualcuno crede ancora che sia il contrario?”


Sofia Presciutti 2H



Ecco un raro ritratto di alcuni siringhi che sorridono:


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