Da alcuni mesi, è stata distribuita in streaming una miniserie televisiva intitolata “La regina degli scacchi”, creata da Scott Frank e Allan Scott.
Si tratta di una fiction statunitense basata sull’omonimo romanzo del 1983.
E’ la storia di una bambina di nome Beth che fin da piccola viene educata alla disciplina degli scacchi.
Crescendo, nonostante un problema con l’alcool e con gli psicofarmaci, vince molti tornei e riesce ad ottenere il titolo di campionessa mondiale.
“La regina degli scacchi” è stata valutata positivamente da molti esperti di questa disciplina e, perfino dal campione del mondo è stata definita “molto godibile”.
Gli scacchi sono un’attività che va praticata fin da piccoli perché gli scienziati affermano che questo gioco contribuisce alla crescita del bambino, favorendone lo sviluppo della mente, della personalità e del comportamento sociale. Inoltre, la pratica degli scacchi migliora il rendimento scolastico, soprattutto nelle materie logico-matematiche, dunque riveste una grande importanza per la maturazione del ragazzo, lo abitua a concentrarsi, lo mette continuamente di fronte alla necessità di prendere decisioni e di assumersi responsabilità.
In numerosi paesi del mondo l’insegnamento degli scacchi è addirittura materia scolastica obbligatoria, ed in altri è comunque presente nel piano dell’offerta formativa come materia facoltativa extra-curricolare. In Italia, seppur resti per il momento solo un piacevole hobby, si può praticare come disciplina sportiva con la quale concorrere in numerosi campionati.
M. S.
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